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Indicazioni per l'applicazione corretta dell'affido familiare

Le indicazioni operative sulla corretta applicazione della legge sul diritto alla continuità affettiva dei bambini in affido familiare, approvate il 6 aprile dalla Giunta regionale, riconoscono la centralità del ruolo dei servizi socio-assistenziali e sanitari per la tutela del prioritario interesse del minore, con particolare riguardo al rientro nella famiglia d’origine o presso parenti, all’affidamento ad altra famiglia, all’adozione da parte degli affidatari.

Il provvedimento presentato dall'assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, è il risultato di un lavoro durato un anno e mezzo che ha coinvolto tutti i soggetti interessati: Procura e Tribunale dei Minori, assessorato regionale alla Sanità, Garante per l'infanzia e l'adolescenza, enti gestori, terzo settore.

Questi gli interventi più rlevanti e significativi:
- la possibilità di adozione del minore da parte della famiglia affidataria che ne faccia richiesta (e che dopo un periodo prolungato di affidamento sia dichiarato adottabile), atto per il quale il Tribunale per i Minorenni deve tener conto del legame consolidatosi, se nell’interesse del minore, con la famiglia affidataria stessa;
- la tutela della continuità delle positive relazioni socio-affettive consolidatesi durante l’affidamento precedente, se rispondente all’interesse del minore, in caso di rientro presso la famiglia di origine, o nuova famiglia affidataria o adottiva;
- l’ascolto da parte del giudice del minore che ha compiuto i 12 anni, o anche di età inferiore se ha capacità di discernimento;
- l’ascolto obbligatorio degli affidatari, da parte del giudice, in tutti i procedimenti che riguardano i minori loro affidati, a pena di nullità dell’intero iter.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.