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Oltre 310 milioni i danni dell’alluvione di novembre

Sono davvero ingenti i danni alle infrastrutture ed alle opere pubbliche contenuti nel rapporto sull’alluvione di fine novembre che la Regione Piemonte ha inviato al Dipartimento della Protezione civile: 317 milioni per gli interventi di somma urgenza e di urgenza, considerando quelli censiti dai Comuni, dalle Province, da Agenzia per il Po e dalle Autorità d’ambito, mentre 497 milioni saranno necessari per le operazioni di ripristino. Nel computo sono esclusi i danni ai privati e all’agricoltura, la cui quantificazione richiederà ancora del tempo.

Il rapporto, che accompagna la richiesta di dichiarazione di stato di calamità e di sospensione dei vincoli finanziari, evidenzia comunque, come sottolinea il presidente Sergio Chiamparino, che “le opere realizzate negli ultimi anni dopo l’alluvione del 1994, la cui portata è stata paragonabile a questa, hanno evitato che il bilancio fosse decisamente più pesante sia in termini economici che di vite umane, anche grazie all’impegno e all’esperienza dei tecnici regionali e provinciali, dei volontari della Protezione civile, dei sindaci, delle Prefetture, delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, che hanno svolto un grandissimo lavoro nei giorni dell’evento”.

Le maggiori criticità si riscontrano nell’alta val Tanaro, nelle valli Corsaglia, Ellero, Pellice, Germanansca e Chisone e nelle valli di Lanzo. I corsi d’acqua maggiormente interessati hanno provocato problemi anche nelle fasce di pianura (Chisola, Casternone, Ceronda, Pellice, Tanaro, Bormida e Po), causando estesi allagamenti che hanno interessato anche zone abitate, come il cedimento di settori di argine lungo il Chisola a Vinovo e Moncalieri. La stima dei danni per provincia

Il presidente rassicura inoltre gli alluvionati che si chiedono cosa ne sarà della richiesta di stato di calamità naturale ora che si apre la crisi di governo: “La dichiarazione dello stato di calamità naturale rientra nel disbrigo degli affari correnti, quindi non viene messa in discussione dalle vicende del Governo. I tempi di approvazione dipendono solo dalla ricognizione dei danni che i nostri tecnici assieme alla Protezione civile stanno ultimando in questi giorni e che dovrà essere allegata alla dichiarazione stessa durante la prima riunione utile del Consiglio dei ministri”.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.