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Precisazione sui costi del grattacielo della Regione

La notizia che le ditte appaltratici della ripresa dei lavori al grattacielo della Regione hanno chiesto quasi 66 milioni di euro per completare l'opera ha portato il vicepresidente Aldo Reschigna ha dichiarare che “è un diritto delle imprese sollevare riserve sullo stato di avanzamento dei lavori, e non esiste praticamente opera pubblica senza che vengano proposte delle riserve. Ma il fatto che questo si trasformi automaticamente in maggiori costi non è assolutamente scontato. Sostenere che il costo del grattacielo starebbe per crescere di un terzo è al di fuori della realtà”.

Reschigna porta ad esempio i contenzioni che si stanno chiudendo sulle opere per le Olimpiadi 2006, “molto spesso con esiti sfavorevoli alle imprese che avevano sollevato le riserve. In questo caso erano state poste da CoopSette prima della interruzione dei lavori".

Infine, precisa che "ci sono tre modi per affrontare questo tema: o attraverso un accordo bonario, o facendo definire i contenziosi alle commissioni di collaudo, o rivolgendosi al Tribunale civile. Abbiamo scelto la strada dell'accordo bonario per un semplice motivo: gli eventuali maggiori costi dell'opera rientrerebbero nel montante del contratto di leasing stipulato con l'associazione temporanea d'impresa finanziaria, il che permetterebbe di diluirli nel periodo di ammortamento. Altrimenti necessiterebbero di risorse immediatamente disponibili. Le riserve verranno analizzate puntualmente - conclude Reschigna - ma non c'è da gridare allo scandalo o all'esplosione dei costi”.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.