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La Corte dei Conti parifica il rendiconto 2015

Il rendiconto generale dell'esercizio finanziario 2015 della Regione ha ottenuto il giudizio di parifica della Corte dei Conti in quanto è stato avviato il percorso di recupero e risanamento del bilancio.

“E' il primo rendiconto di cui la Giunta Chiamparino ha la totale responsabilità ed è anche il primo di cui la parifica non modifica il dato finanziario finale. E’ un fatto che ci inorgoglisce - ha commentato il vicepresidente e assessore al Bilancio, Aldo Reschigna - Da tutto ciò emerge la nostra reale situazione patrimoniale e debitoria, la condizione da cui siamo partiti, tratteggiata con indubbia crudezza nella stessa seduta, e le iniziative messe in atto dall’amministrazione per superarla e che stanno già dando i loro frutti, come ci è stato pubblicamente riconosciuto. La situazione resta grave, e già ora la Regione ha a disposizione rispetto a tante altre Regioni circa 500 milioni in meno per dare servizi e sostegno ai cittadini, alle imprese, alle realtà sociali e culturali. E’ una condizione che si protrarrà ancora per alcuni anni”.

Il disavanzo 2014 (1,264 mld da ripianare in 10 anni) e la ricognizione straordinaria dei residui attivi e passivi (-2,152 mld da ripianare in 30 anni) costano già ora alle casse regionali 190 milioni all’anno per dieci anni, diventeranno 60 milioni per altri 20 anni. Lo stock del debito, giunto a 10,043 miliardi, porta con sé pesanti rate annue (447 milioni nel 2016, 602 nel 2017, 534 nel 2018) che gravano sulla spesa regionale. A fine legislatura scenderà a 8,8 miliardi. Come ha precisato Reschigna, “ciò nonostante continueremo nella nostra azione di contenimento delle spese e di riequilibrio nei conti e nello sforzo per sostenere le politiche sociali, lo sviluppo, l’istruzione, la cultura, settori per noi centrali”.

"Stiamo cercando di mettere rimedio a questa situazione - ha detto il presidente Sergio Chiamparino nel corso dell'udienza - muovendoci fra l'altro in una fase in cui la normativa contabile è in piena evoluzione e si presta a interpretazioni diverse".

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.