Regione Piemonte - Piemonteinforma

Intesa Regione-sindacati sugli appalti pubblici

Sono il miglioramento della qualità dei servizi erogati, la garanzia dell’occupazione, il rispetto della trasparenza nelle procedure di gara, il contrasto ai fenomeni di illegalità e di concorrenza sleale a salvaguardia delle imprese che operano nel rispetto dei contratti di lavoro e della legge gli obiettivi che si pone il protocollo di intesa firmato il 10 giugno dal presidente ed dal vicepresidente della Regione Piemonte e dai segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil.

Primo in Italia nel suo genere, il documento perfeziona alcune parti del nuovo Codice degli appalti e dovrà essere applicato dalle aziende sanitarie, dagli enti strumenti e dalle agenzie della Regione. I suoi punti più significativi sono:
- la stazione appaltante assume come esclusivo per l’aggiudicazione dei lavori il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in quanto più coerente ed adeguato nella valutazione dei progetti secondo i punti di vista qualitativo, organizzativo ed ambientale;
- il costo del lavoro e della sicurezza non può essere oggetto di ribasso d’asta;
- l’azienda subentrante ha l’obbligo di assumere il personale precedentemente impiegato (clausola sociale) nel pieno rispetto delle condizioni normative e contributive;
- quando l’appalto è vinto da una cooperativa, i lavoratori assunti non hanno l’obbligo di associarsi;
- si istituisce e si regolamenta la “contrattazione di anticipo” a tutela dei lavoratori coinvolti negli appalti, prima della pubblicazione dei bandi di gara;
- si garantisce ai lavoratori l’applicazione del contratto nazionale e territoriale di miglior favore, senza possibilità di deroghe, e la stazione appaltante ha l’obbligo di verificare prima del saldo definitivo la regolarità dei pagamenti di stipendi e contributi da parte dell’appaltatore e dei subappaltatori;
- nei bandi di gara diventa obbligatorio presentare una terna di subappaltatori;
- il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) deve essere redatto con la data più recente possibile e rilasciato sempre dalla Cassa edile;
- la mancata comunicazione dell’appaltatore alla stazione appaltante di tentativi di pressione criminale può causare la risoluzione del contratto,
- la ditta vincitrice di un appalto non può affidare lavori in subappalto ad imprese che hanno partecipato alla gara;
- il rating di legalità non può avere un peso inferiore al 10% nel punteggio complessivo di aggiudicazione degli appalti.

Il presidente della Regione ha evidenziato l’importanza di un accordo che applica un atto di indirizzo del Consiglio e che il Piemonte dice insomma stop al lavoro povero, in quanto l'offerta economicamente più vantaggiosa non significa la meno costosa, bensì quella che al prezzo minore garantisce la migliore qualità. Per i servizi socio-sanitari per esempio, il punteggio attribuito al prezzo non potrà superare il 20%. Il vicepresidente ha posto l’accento sulla strategia di riduzione delle stazioni appaltanti, che consente di rendere più facili i controlli.

Soddisfazione è stata espressa anche da Massimo Pozzi (Cgil), Alessio Ferraris (Cisl) e Gianni Cortese (Uil), che hanno rimarcato un risultato raggiunto grazie ad una positiva unità di intenti e che diventerà un punto di riferimento a livello nazionale.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.