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Ad Asti l'Adunata nazionale degli alpini

Si è svolta domenica 15 maggio ad Asti la sfilata dell’89a Adunata nazionale degli alpini, in una giornata di sole e con le strade gremite di gente. Una vera “esplosione di umanità” che ha portato da tutta Italia centinaia di migliaia di persone, non solo alpini ma anche familiari, amici e simpatizzanti, per sfilare, festeggiare civilmente e colorare di tricolori italiani la città del Palio e dell’enogastronomia, dell’arte e della cultura. Alle ore 20 è avvenuta l'allocuzione di saluto tra i sindaci di Asti e Treviso, che ospiterà la prossima Adunata nazionale, con il tradizionale "passaggio della stecca" e l'ammainabandiera, dopo tre giorni di pacifica "invasione" di penne nere nell'ospitale terra astigiana.

Tra di esse ha sfilato anche il presidente della Regione Piemonte, nella sua qualità di artigliere. Il presidente ha dichiarato che tra gli alpini e il Piemonte c'è simbiosi, è difficile distinguerli, ricordando poi che gli alpini sono nati in Piemonte, che con il Veneto costituisce “i pilastri della alpinità”: si tratta di persone che danno sempre una mano a chi ne ha bisogno, tanto che nelle calamità naturali sono i primi ad arrivare e gli ultimi ad andare via. Il presidente della Regione era intervenuto pure venerdì 13 in piazza San Secondo all’arrivo dei gonfaloni di Regione, Provincia e Comune di Asti e degli enti locali astigiani, con i labari ed i vessilli delle associazioni combattentistiche e d’Arma, oltre al labaro Ana ed alla bandiera di guerra, e sabato nel Teatro Alfieri al saluto dell’Ana alle autorità.

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Alla sfilata hanno assistito il ministro della Difesa, con il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano ed il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Danilo Errico. Il ministro ha sottolineato che gli alpini offrono un servizio alla patria e sono una ricchezza per la nostra società, in sostanza un "lievito" buono per il nostro Paese. Accanto al presidente della Regione Piemonte ed al sindaco di Asti c'è il presidente della Regione Veneto, che ospiterà la prossima Adunata di Treviso 2017.

Il saluto agli alpini del presidente della Repubblica: "L’annuale Adunata degli alpini, che si celebra in Asti, nella ricorrenza del ventennale del conferimento alla provincia della Medaglia d’Oro al Valor Militare per la straordinaria partecipazione alla Guerra di Liberazione e per il duro tributo pagato, costituisce un ideale viaggio a tappe nella storia nazionale. Interpreti di questo percorso rievocativo, gli alpini contribuiscono a mantenere sempre viva la memoria dei valori dell’identità della Repubblica, riscuotendo il profondo affetto del Paese. La comunione di intenti esistente tra le penne nere di ogni età, in servizio ed in congedo, rivolge la sua opera generosa verso la popolazione civile, sempre riconoscente verso coloro che si prodigano con slanci di sincero altruismo per soccorrere ed aiutare quanti si trovino in difficoltà, come accadde nel tragico terremoto del Friuli di quarant’anni orsono. Oggi il Corpo degli alpini, erede di una perseverante tradizione, rappresenta una componente d’eccellenza dello strumento militare nazionale, con capacità operative che gli consentono di primeggiare nei terreni più diversificati ed impegnativi, sul suolo patrio e nelle missioni all’estero svolte nell’interesse della comunità internazionale. Mentre rivolgo il mio deferente saluto al Labaro, desidero esprimere all’Associazione Nazionale Alpini, protagonista di questo raduno, il ringraziamento per il meritorio impegno in campo sociale e nell’ambito dei dispositivi di protezione civile e per il fattivo contributo nel tramandare i caratteri del Corpo. Idealmente presente, nell’indirizzare un commosso pensiero ai Caduti della specialità, formulo l’auspicio di una piena riuscita della manifestazione ed invio un caloroso saluto a tutti i convenuti".

Anche il papa ha salutato l'Adunata. Come preannunciato dalla Segreteria di Stato della Santa Sede, papa Francesco, durante la recita del Regina Coeli in piazza San Pietro, ha rivolto un "pensiero speciale" agli alpini riuniti ad Asti per l'Adunata Nazionale. "Li esorto ad essere testimoni di misericordia e di speranza - ha affermato il pontefice -, imitando l'esempio del beato Don Carlo Gnocchi, del beato Fratel Luigi Bordino e del venerabile Teresio Olivelli, che onorarono il Corpo degli Alpini con la santità della loro vita". Lo sfilamento è stato interrotto per seguire in diretta il saluto di papa Bergoglio, di origini astigiane.

La sfilata in tv. Rai3 ha trasmesso sino alle 11,15 la sfilata, commentata dai giornalisti Beppe Rovera, Matteo Spicuglia ed Elena Cestino e dal direttore della rivista L’Alpino, Bruno Fasani. Ospiti lo storico Gianni Oliva ed il generale degli alpini Franco Cravarezza. Nel corso della diretta sono state declamate delle toccanti lettere dal fronte scritte da alpini. Molte televisioni private hanno proposto servizi giornalistici, trasmettendo con orari e modalità diverse la sfilata: Teleboario, Antennatre Nordest, Bergamo Tv, Teletutto, Telefriuli, Telequattro, Reteveneta, Rttr.

In piazza San Secondo, nella prima mattinata di venerdì 13 maggio, l’alzabandiera ha costituito l'inizio dei tanti appuntamenti dell’Adunata. Un rito che ha rappresentato l'inizio ufficiale della kermesse alpina. Sono stati resi gli onori al labaro dell’Ana, Associazione nazionale alpini, decorato di ben 216 Medaglie d’Oro. A seguire ha fatto il suo ingresso nello schieramento anche il Vessillo della sezione di Asti, memore di un’annata d’intenso lavoro per via dei preparativi, e il Gonfalone della Provincia. Il generale di corpo d'armata Federico Bonato, comandante delle Truppe Alpine, accompagnato dal presidente dell’Ana Sebastiano Favero, ha passaro in rassegna il picchetto armato del secondo reggimento alpini.

Il saluto agli alpini delle sezioni estere. Nella mattinata di sabato 14, i rappresentanti delle Sezioni Ana all’estero, che hanno percorso migliaia di chilometri per raggiungere Asti, si sono incontrati al Teatro Alfieri con il “ministro degli esteri” delle penne nere Ferruccio Minelli ed il presidente nazionale Ana Sebastiano Favero, il sindaco di Asti, l'assessore regionale all'Agricoltura e il comandante delle Truppe Alpine, generale Federico Bonato. Per gli alpini all'estero quello dell'Adunata è un richiamo dell’amata Patria che hanno lasciato negli anni ’50 e ’60 per ragioni familiari o di lavoro. "Siete un punto di riferimento, la nostra coscienza": così si è rivolto agli alpini all’estero il presidente dell’Ana Sebastiano Favero, rimarcando come il ricordo della Patria, unito ad un forte sentimento alpino, li renda un esempio per le generazioni più giovani, molte delle quali sono il motore di una nuova emigrazione, in particolar modo verso i paesi dell’est Europa, dove l’Ana ha da poco aperto il nuovo Gruppo autonomo Slovacchia e il Gruppo Pannonia, della Sezione Danubiana. Fanno parte dell’Associazione nazionale alpini 30 Sezioni all’estero, oltre a 6 Gruppi autonomi, per un totale di circa 6 mila iscritti. Tra loro ad Asti sono giunti gli alpini della Gran Bretagna, la Sezione Ana all’estero nata per prima (1926) e quelli che hanno percorso più chilometri: le penne nere della Sezione di Perth. All’Alfieri c’erano anche i rappresentanti dell’Ifms, International Federation of Mountain Soldiers, la Federazione dei soldati di montagna, formata dagli eserciti amici di altre nazioni e nata 30 anni fa. Il responsabile Ana per l’Ifms Renato Cisilin e il segretario generale Ifms Renato Genovese hanno salutato le rappresentative di Germania, Francia, Spagna, Slovenia e Svizzera, oltre a quelli della Bulgaria, in procinto di aderire alla federazione come 11° membro.

Piazza Campo del Palio, nel cuore della città, in posizione strategica per il passaggio della sfilata e per il percorso verso il polo culturale allestito all’Enofila di corso Felice Cavallotti 45, ha ospitato il Villaggio dell’Adunata, con le aziende partner dell’Adunata, la “grande ristorazione ufficiale”, l’Ana shop e l’Expo del Territorio.  Nel Villaggio non sono mancati gli spettacoli.

Tanti gli ingredienti di queste tre giornate che hanno celebrato i 155 anni dell’Unità d’Italia, il secolo della Grande Guerra ed i 70 della Costituzione della Repubblica italiana. Temi percorsi ed evocati nelle grandi manifestazioni collaterali organizzate ad Asti, a cominciare dalle mostre ospitate nel palazzo dell’Enofila, trasformato in un polo culturale. Tra le mostre da non perdere quella intitolata “Salvare le penne nere”, curata da Dino Aloi e frutto di una ricerca condotta su giornali satirici del periodo bellico 1914-1918 italiani, inglesi, francesi e tedeschi, con il patrocinio della rappresentanza in Italia della  Commissione Europea.

Asti è tornata ad indossare il cappello alpino dopo 26 anni: rimase impressa nella memoria l’Adunata nazionale del 1995, quando le penne nere sfilarono tra due ali di folla che applaudiva e ringraziava per il concreto aiuto degli alpini nei giorni tragici dell’alluvione del novembre 1994: furono tra i primi a spalare fango tra la gente e con la gente.

Sono stati 80 i treni straordinari sulla direttrice Torino-Asti–Alessandria, per 175  collegamenti, organizzati dalla Direzione regionale di Trenitalia su richiesta della Regione Piemonte e dell’Agenzia della Mobilità Piemontese.

 

Author Renato Dutto Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.