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Nel 2017 e 2018 stessa capacità di spesa senza aumentare le tasse

La Giunta regionale, approvando il 10 marzo una delibera sulla ricognizione ordinaria dei residui attivi e passivi, ha accertato un residuo attivo nel 2015 di 491 milioni derivante dall’addizionale Irpef.

A consentirlo è stata la modifica di un principio contabile varato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che permette l’iscrizione a bilancio per competenza delle risorse di questa entrata sulla base degli importi comunicati dallo stesso Ministero. Fino allo scorso anno gli introiti dell’Irpef venivano invece iscritti a bilancio per cassa, secondo le somme realmente trasferite. L’applicazione del nuovo criterio permette di inserire un residuo attivo connesso alle somme che lo Stati deve ancora trasferire.

L’operazione non avrà però alcuna influenza sul bilancio attualmente in discussione in Consiglio regionale perché dovrà essere inserita nel rendiconto 2015, che la Giunta prevede di approvare entro marzo per poi passare al vaglio di Consiglio e Corte dei Conti. Solo a quel punto la somma potrà essere utilizzata nell’assestamento di bilancio.

Per la Regione rappresenta comunque un atto di estrema importanza in quanto, come rileva il presidente Sergio Chiamparino, “cambia sostanzialmente il nostro quadro finanziario per il resto della legislatura, mettendoci al riparo da un rischio che intendevamo scongiurare, ma che non potevamo escludere in assoluto, quello di nuovi ritocchi fiscali. Ora sul piano fiscale ci saranno solo rimodulazioni sulla base di principi di equità, non certo per fare cassa. Anzi, non escludo che verso la fine della legislatura non si possa arrivare a qualche riduzione delle tasse”.

“I problemi non sono tutti risolti - aggiunge il vicepresidente Aldo Reschigna - Non ci sarà un assalto alla diligenza, perché non intendiamo certo usare queste risorse per incrementare la spesa nel 2016. Serviranno però a riequilibrare i conti del 2017 e del 2018, in modo da mantenere la stessa capacità di spesa del 2016. La differenza preventivata tra 2017 e 2016 ammontava infatti a -208,5 milioni, quella tra 2018 e 2016 a 176,5 milioni. Le nuove disponibilità permetteranno di azzerare la differenza, garantendo risorse importanti per settori fondamentali come la cultura, le politiche sociali, il diritto allo studio. Potremo anche accantonare risorse a fondo rischi”.

Chiamparino e Reschigna hanno anche annunciato che la Regione sta rispettando gli impegni assunti per saldare entro marzo i pagamenti risalenti al 2014: “Pagheremo tutti i debiti sulla cultura, oltre 27 milioni. Ai Consorzi socio-assistenziali andranno quasi 67 milioni, sanando una situazione che stava diventando insostenibile. Alle agenzie formative, anche esse in grande crisi, stiamo pagando oltre 52,7 milioni. Entro marzo sarà pagato anche il buono scuola 2013-2014, che ammonta ad oltre 11 milioni di euro. Pure questi sono segnali importanti di come stiamo saldando i vecchi debiti e rimettendo in carreggiata il bilancio regionale”.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.