Regione Piemonte - Piemonteinforma

Il caso Finpiemonte in Consiglio regionale

"Noi non nascondiamo nulla e non abbiamo mai cercato di nascondere niente. Siamo di fronte a fatti che, se saranno provati sono gravissimi. Vale tuttavia il principio garantista alla base della nostra convivenza civile. Con un'attività di indagine possiamo mettere in risalto se vi sia stata inadeguatezza, insufficienza, sciatteria. Però fino a che la magistratura non concluderà le indagini, non si potranno escludere complicità, e lo dico con amarezza": è quanto ha dichiarato il presidente Sergio Chiamparino intervenendo al dibattito sulla vicenda di Finpiemonte svoltosi il 10 aprile in Consiglio regionale.

"Non siamo in grado di sapere cosa dirà la relazione della Banca d'Italia, ma abbiamo alcune settimane per fare sì che qualunque sia l’esito Finpiemonte resti uno strumento tale da consentire di utilizzare quelle risorse per il sistema economico piemontese - ha proseguito Chiamparino - Vedremo quale strumento utilizzare, ma abbiamo l'esigenza di essere pronti ad avere un cambiamento tale da poter continuare ad utilizzare le risorse che abbiamo a disposizione. C'e' quasi mezzo miliardo di euro a disposizione del territorio".

Ad aprire la discussione un intervento del vicepresidente Aldo Reschigna, che ha ribadito che la Giunta ha sempre operato “in piena trasparenza e per la tutela degli interessi patrimoniali della Regione e della finanziaria”, ha sottolineato “l'importanza di mettere mano al sistema dei controlli” ed evidenziato "la massima trasparenza nei confronti del Consiglio e dei cittadini piemontesi sugli sviluppi giudiziari, nel rispetto del segreto istruttorio”.

Reschigna ha poi dichiarato che “da quando sono emersi i problemi, abbiamo fatto una mappatura di tutti i processi aziendali per individuare i livelli di rischiosità insiti in tutte le attività di Finpiemonte e le conseguenti mitigazioni. Questo significa che ogni tre mesi i responsabili dei diversi servizi devono attestare che le operazioni e la gestione dei conti di liquidità sono perfettamente coerenti con i doveri di tutela del patrimonio. E' stato anche avviato un riassetto organizzativo alla luce dei nuovi compiti di intermediazione finanziaria. Oltre alla denuncia penale e alla tutela in sede civile è anche dovere della Regione interruzioni nell'attività della società. La nostra preoccupazione piu' forte - ha concluso - è evitare inaccettabili vuoti di operatività di Finpiemonte, la cui azione è vitale per il sistema economico. Se ci trovassimo di fronte a periodi di sospensione dell'attività, dovremmo assumere decisioni urgenti affinche' le risorse siano prontamente messe a disposizione anche se con sistemi diversi".

Il vicepresidente ha quindi ripercorso le tappe dell’azione della Giunta regionale una volta venuta a conoscenza dell’ammanco di 6,5 milioni di euro dal conto corrente aperto da Finpiemonte presso la banca svizzera Vontobel ed annunciato che sono state avviate azioni per il recupero dei 51 milioni depositati presso tale istituto e la svalutazione di mercato in seguito a una operazione ad alto rischio avviata presso JP Morgan.

Dopo la fine della seduta i capigruppo hanno deciso di affidare alla I Commissione un'indagine conoscitiva sulla vicenda.

 

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.