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Il castello di Miasino restituito alla Regione

"Possiamo dire che qui dove c'era la mafia, questo bene che è stato sottratto in maniera legale torna ad essere un bene della comunità": con queste parole Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia ha voluto sancire il significato della cerimonia del 19 febbraio in cui l'Agenzia nazionale dei beni confiscati ha consegnato ufficialmente il castello di Miasino alla Regione Piemonte. L'immobile era stato confiscato alle mafie nel 2009 e definitivamente sgomberato nel febbraio del 2015.

La cerimonia si è svolta nella sede del castello anche conosciuto come Villa Solaroli, sulla collina che si affaccia sul lago d'Orta, tra i comuni di Miasino e Ameno. Presenti oltre a Rosy Bindi, Umberto Postiglione, direttore dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati, Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia, Aldo Reschigna, vicepresidente della Regione, e Antonella Parigi, assessore regionale alla Cultura e Turismo. Grande partecipazione anche da parte degli enti locali insieme ai rappresentanti della Commissione antimafia del Consiglio regionale del Piemonte.

Il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna ha annunciato che "gli assessorati al Patrimonio ed alla Cultura stanno studiando un progetto per la destinazione dell'edificio e del parco, che sarà turistico-culturale. Entro la fine dell'estate contiamo di lanciare il bando per la gestione del bene. L'obiettivo è aprire ai cittadini entro l'estate del 2017". 

Nei prossimi mesi sarà ultimato il progetto per la messa in sicurezza dell'edificio e del parco annesso, con un impegno di circa un milione di euro in gran parte a carico della Regione e per il resto di chi gestirà il bene.

 

 

Author Alessandra Quaglia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.