Regione Piemonte - Piemonteinforma

Appello contro la condanna a morte di Djalali

"Sollecito i Ministeri degli Esteri e della Salute e l'Unione Europea ad intervenire presso le autorità iraniane per bloccare la condanna a morte del dottor Djalali": è l'appello lanciato dall'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, alla notizia della condanna a morte di Ahmadreza Djalali, il medico iraniano dall'aprile 2016 si trova nel carcere di Evin, a Teheran, con l'accusa di essere una spia.

"Questa vicenda ci addolora profondamente: chiediamo l'immediata revoca della condanna e la sua scarcerazione", aggiunge Saitta, riprendendo la battaglia di civiltà portata avanti dall'Università del Piemonte Orientale, dai medici e dai ricercatori.

Djalali ha infatti lavorato quattro anni a Novara, proprio all'Università del Piemonte orientale, come ricercatore capo al Crimedim, il Centro di ricerca in medicina di emergenza e delle catastrofi, ed ha collaborato all'estero per anni con ricercatori italiani, israeliani, svedesi, americani e del Medio Oriente. E' sposato e ha due bambini che vivono in Svezia con la madre, ma periodicamente si recava in Iran: nel corso dell'ultima visita è stato arrestato dalle autorità di Teheran con l'accusa di collaborare con Governi nemici.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.