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L’influenza ha colpito 300.000 piemontesi

Sono 300.000 i piemontesi che si sono ammalati di influenza, particolarmente nelle ultime due settimane di dicembre e nella prima di gennaio, con un picco che non veniva raggiunto da almeno dieci anni. L'incidenza è stata di 13 malati ogni mille assistiti, molto più alta di quella nazionale pari a 9,11 ogni mille.

Le cifre sono state comunicate il 17 gennaio in Consiglio regionale dall’assessore alla Sanità, Antonio Saitta: “Il virus si è presentato quest'anno in forma più virulenta rispetto agli anni passati. Abbiamo promosso una campagna di vaccinazione che è arrivata a coprire oltre 614.000 persone, con un dato in crescita rispetto alle 603.000 dell'anno scorso. Sono stati vaccinati tutti i soggetti a rischio per patologie e le persone over65 e i bambini sotto i sei mesi, tutti individui che possono sviluppare gravi complicazioni. Abbiamo comunque superato il picco, e ora è iniziata la discesa della curva”.

La situazione ha determinato un aumento di afflussi nei pronto soccorso, incrementato anche dal panico sulla meningite. Il personale della sanità ha reagito prontamente e il sistema complessivamente ha tenuto. Molti ospedali hanno organizzato spazi dedicati e “reparti polmone” per affrontare l'emergenza. A Torino, ad esempio, la Città della Salute ha ricavato 14 posti letto in più, il Mauriziano 15 e il Giovanni Bosco 20.

“A tutti gli ospedali - ha concluso Saitta - è stato detto che se quanto hanno fatto non fosse sufficiente, nessun posto deve restare libero all'interno di alcun reparto. Non nascondiamo le difficoltà, ma ribadisco che c'è stata una tenuta complessiva. Il tutto riporta al tema dell'assistenza territoriale, che è ancora estremamente debole".

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.