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L'attività del 118

L’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, ha presentato il 7 dicembre i dati di attività del servizio 118, alla presenza della nuova responsabile, Egle Valle, direttore del dipartimento interaziendale: medico anestesista dell’ospedale Maggiore di Novara, con una lunga esperienza sul campo (è da anni responsabile della centrale operativa di Novara), sostituisce Danilo Bono, da maggio direttore generale dell’Asl CN2.

Con lei a guidare il team i responsabili medici ed infermieristici delle quattro centrali operative (Torino, Cuneo, Alessandria-Asti, Novara-Vercelli- Biella-VCO). In totale sono 500 gli infermieri e 240 i medici che lavorano per il 118, oltre ai 20.000 volontari che garantiscono la continuità del servizio 365 giorni all’anno.
Per l’assessore Saitta “il 118 è un esempio di eccellenza sanitaria. Il suo modello organizzativo, basato sul quadrante, la stabilizzazione del personale, l’incremento dell’utilizzo dell’elisoccorso dimostrano l’attenzione dell’amministrazione per un servizio che qualifica e caratterizza in positivo tutta la sanità piemontese”.

I dati illustrati da Bono e Valle denotano che nel grafico dei flussi emerge una diminuzione delle chiamate: le 30.000 all’anno significano una migliore appropriatezza nella gestione del numero 118 da parte dell’utenza, ed anche che il sistema si è meglio organizzato per accogliere i numeri del territorio. Nei flussi si notano anche gli orari nei quali si condensano le chiamate: il picco è sempre tra mezzanotte e le 11 del mattino, poi piatto costante fino alle ore serali quando c’è un altro leggero picco di chiamate ma inferiore a quelle del mattino. La parte più considerevole degli interventi avviene per i codici verdi con il 64%, seguito dai gialli con quasi il 26% del totale e i rossi che rappresentano il 5,2%. I codici bianchi si attestano sul 4,2% nel 2016 con un leggero calo rispetto agli anni precedenti. La maggior parte degli interventi avviene per patologie cardiocircolatorie, seguono altre patologie miste, le traumatiche e le neurologiche. Il maggior numero di interventi avviene in casa (cadute, incidenti domestici, malori e altro) poi ci sono gli incidenti per strada (auto, investimenti ma anche malori e altro). Oltre 13.000 le chiamate provenienti da esercizio pubblico (bar, discoteche, centri commerciali ecc). Tante quelle che arrivano dalle scuole (il più delle volte piccoli traumi ma anche casi di intossicazione), mentre sono anche molte quelle provenienti quelle dagli impianti sportivi. Sono diminuiti gli interventi con il mezzo di base e anche in modo sensibile quelli del mezzo soccorso avanzato con medico a bordo.

Dalla tabella emerge un incremento degli interventi da parte dell’elisoccorso, dovuto anche ai voli notturni e all’aumento delle elisuperfici con abilitazioni notturne. Attualmente sono 60 le aree attrezzate per il volo notturno. La prossima area aperta sarà a Prazzo (Cn), poi Domodossola dal 15 dicembre, Gattinara entro la fine dell’anno e Asti nel 2017.

L'uso degli elicotteri in casi di emergenza sanitaria e in funzione antincendi boschivi nei territori di confine fra Piemonte e Valle d’Aosta è anche l’obiettivo di un protocollo di collaborazione fra le due Regioni che giunge dopo una proficua esperienza di interscambi fra le due centrali operative per i soccorsi nelle zone di confine. Un accordo che, secondo l’assessore alla Protezione civile, Alberto Valmaggia, migliora sensibilmente i servizi di soccorso ai cittadini in quota fra le due regioni e garantisce la massima efficacia ed efficienza per gli interventi di emergenza in caso di incendi”.

Author Piero Mora Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.