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Un progetto di ricerca sulle nuove terapie per il mesotelioma

Una stretta collaborazione nella ricerca tra Azienda ospedaliera, Asl e Rete oncologica del Piemonte per individuare nuove terapie per la cura del mesotelioma, il tumore dovuto all’esposizione all’amianto che ha provocato molte vittime: è quanto emerso nella riunione del Comitato Strategico Amianto, svoltassi il 12 ottobre a Casale Monferrato alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità.

Nel corso della riunione il direttore generale dell’Azienda sanitaria ospedaliera di Alessandria, Giovanna Baraldi, ha presentato il progetto “Sviluppo preclinico e clinico di nuove terapie per il mesotelioma guidate da valutazioni molecolari”, che ha le finalità di consolidare e incrementare l’attività di ricerca e stringere alleanze con altri enti di ricerca, come le Università di Torino e del Piemonte orientale, l’Istituto Mario Negri e l’Istituto scientifico romagnolo per la ricerca e la cura dei tumori di Meldola (FC).

Il progetto, che vede come capofila l’Aso di Alessandria, è frutto di una attività di ricerca sul mesotelioma consolidata da anni, che conta anche sull’efficace collaborazione con l’Asl di Alessandria, diretta da Gilberto Gentili, come dimostrato dal prezioso lavoro svolto dall’Ufim, l’Unità funzionale interaziendale tra l’azienda ospedaliera di Alessandria e l’Asl di Alessandria per la diagnosi e terapia del mesotelioma, che è stato responsabile di una tragedia collettiva di enormi dimensioni.

I presupposti scientifici del progetto, che si articola in sei obiettivi di ricerca, sono la scarsa conoscenza sui fattori genetici che possono modificare il rischio di malattia conseguente all’esposizione ad amianto e la scarsa efficacia degli approcci terapeutici oggi disponibili (sopravvivenza dalla diagnosi poco superiore ai 12 mesi). L’obiettivo generale, illustrato da Federica Grosso, responsabile dell’Unità funzionale interaziendale mesotelioma, è quello di riuscire ad identificare nuovi farmaci e combinazioni di farmaci realizzati attraverso lo sviluppo di modelli sperimentali preclinici con il fine ultimo di effettuare una sperimentazione clinica su soggetti caratterizzati dal punto di vista genetico, che renda massima la probabilità di successo poiché guidata da una caratterizzazione biologica e farmacologia.

L’assessore regionale alla Sanità ha sottolineato l’importanza di questo progetto di potenziamento dell’Ufim che, attraverso la sinergia tra le due aziende ed il lavoro all’interno della Rete oncologica regionale, dovrà diventare un centro di riferimento a livello nazionale nella ricerca sul mesotelioma.

Author Piero Mora Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.