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Revisione dei servizi residenziali per la psichiatria

Interessa 3.000 pazienti collocati in varie strutture residenziali, su un totale di 50.000 che in Piemonte sono in carico ai servizi di salute mentale, la delibera sulla revisione del sistema dei servizi residenziali per la psichiatria approvata dalla Giunta regionale nella riunione di lunedì 19 settembre su proposta degli assessori alla Sanità, Antonio Saitta, e alle Politiche sociali, Augusto Ferrari.

"Abbiamo stabilito - annuncia Saitta - tre anni di tempo per darvi attuazione, la nascita operativa di un tavolo di monitoraggio composto dai vari soggetti interessati che ne verificheranno le fase di entrata in vigore graduale e la stretta collaborazione degli Enti gestori nei percorsi di risocializzazione dei pazienti".
Saitta precisa poi che “per le famiglie dei pazienti e per i Comuni del Piemonte non ci sarà alcun cambiamento e non dovranno pagare nulla, perchè la Regione ha già deliberato in assestamento il capitolo di 20 milioni di euro all'anno, fino al 2018, di risorse proprie per continuare a coprire il fabbisogno della residenzialità psichiatrica così come è avvenuto finora”.

L’assessore alla Sanità ha lavorato fino all'ultimo - ancora dopo la seduta della quarta Commissione consiliare - per accogliere le richieste di integrazione e le osservazioni: "Dal 2009 la residenzialità psichiatrica non era più stata governata e le inchieste della Corte dei Conti su questo settore imponevano alla Regione di normare i soggetti non accreditati; inoltre sentivamo l'esigenza di verificare l'appropriatezza delle cure per tutti i 3.000 pazienti, anche perché il 39% di loro risulta essere accolto non sempre nel luogo più idoneo per le sue esigenze di cura".

La discussione sulla revisione della residenzialità psichiatrica in Piemonte era stata avviata nel maggio 2015 con numerosi incontri e confronti tecnici e politici.

Author Piero Mora Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.