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Risposte su Acqui e Casale

Il “question time” del Consiglio regionale del 26 luglio è stato anche dedicato all’ospedale di Acqui Terme e alla clinica Sant’Anna di Casale Monferrato.

Per quanto riguarda Acqui, l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, ha ricordato che “per mesi è stato condotto un tavolo di confronto con i sindaci, concordando i miglioramenti per venire incontro alle loro richieste, in particolare sulla Cardiologia. Si è trattato di un percorso di confronto e condivisione, così come peraltro è stato fatto per l’ospedale di Tortona, che ha portato ad un’intesa che ha fatto prevalere il buon senso. Pertanto, alla luce del lavoro fatto, spiace constatare come una certa strumentalizzazione politica autolesionistica insista nel danneggiare l’immagine dell’ospedale”. Nel rispetto della programmazione regionale le aree di degenza della Medicina generale e della ex Cardiologia sono state adeguate a quanto previsto dall'atto aziendale attraverso un passaggio organizzativo graduale e temporaneo. Al termine dei lavori edilizi, previsti in circa quattro mesi dall’inizio, i posti letto assegnati alla Medicina generale saranno 36, di cui 4 monitorizzati per pazienti più complessi anche cardiologici.

In merito alla clinica Sant’Anna di Casale Monferrato, Saitta ha sostenuto che “in base ai parametri previsti dalla normativa nazionale, che tutte le Regioni sono tenute a rispettare, il bacino di utenza di Casale consente di avere un ospedale Dea di primo livello in deroga ai requisiti del decreto ministeriale 70/ 2015, e quindi un’altra struttura per acuti non era compatibile tali criteri. Da qui la riconversione della casa di cura Sant’Anna a struttura per post acuti”.

Author Piero Mora Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.