Regione Piemonte - Piemonteinforma

Anziani e pronto soccorso

L’assessore regionale alla Sanità ha constatato con piacere che anche la società che rappresenta i medici di emergenza-urgenza concordi con la scelta della Regione Piemonte di potenziare l’assistenza territoriale per dare risposte ai bisogni dei pazienti anziani, cronici e non autosufficienti, e all’intasamento dei Pronto soccorso, che in alcuni momenti dell’anno costringe anche i malati più anziani a rimanere per giorni su una barella.

Il dato comunicato dalla Simeu in occasione della Settimana nazionale del Pronto soccorso, ovvero che dal 2010 al 2015 l’accesso degli anziani ultraottantenni nelle strutture piemontesi è raddoppiato, non sorprende certo: infatti, come ricorda l’assessore, sin dalla delibera sul riordino della rete ospedaliera del dicembre 2014 sono stati istituiti 1.300 posti letto di continuità assistenziale a valenza sanitaria, a cui se ne sono aggiunti altri posti letto dello stesso tipo per il periodo invernale. Ma, soprattutto, con la delibera sull’assistenza territoriale si è previsto il potenziamento dei servizi sul territorio (assistenza domiciliare, diagnostica domiciliare, continuità assistenziale, medicina di gruppo) proprio perché l’ospedale deve essere il luogo dove curare le acuzie, mentre per le post-acuzie è il territorio il luogo più appropriato per prendersi in carico il paziente. Altro tassello importante in questo disegno è la delibera che ha dato il via libera al progetto sperimentale Rsa Aperte.

L’assessore ha inoltre accolto con favore il fatto che Simeu ritenga di avanzare proposte non solo sulla medicina d'urgenza ma anche per migliorare l’assistenza territoriale e facilitare l’uscita del paziente anziano dal Pronto soccorso: c’è bisogno della collaborazione di tutti per avviare quel cambio di mentalità che vedeva nell'ospedale la soluzione a tutte le esigenze, anche quelle legate alla cronicità.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.