Regione Piemonte - Piemonteinforma

“Una scelta in Comune” per donare gli organi

La Regione Piemonte sostiene “Una scelta in Comune”, iniziativa nazionale con la quale si intende allargare il numero di potenziali donatori di organi facendo registrare la propria volontà di donazione dall’ufficio Anagrafe del proprio Comune ed essere inserita nella carta d’identità. Ad oggi sono 44 le città piemontesi che hanno già dato la loro adesione ed un centinaio quelle che hanno avviato il percorso di richiesta.

L’invito a compiere questo gesto è arrivato dal presidente Sergio Chiamparino e dall’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, che il 14 dicembre hanno voluto fare il punto della situazione e ribadire l’esigenza di allargare il numero di potenziali donatori con Antonio Amoroso, direttore del Centro regionale Trapianti, Pier Paolo Donadio, del Coordinamento donazione e prelievo di organi, e Daniela Storani del Centro nazionale Trapianti.

L’obiettivo è consentire al Piemonte, da sempre una delle regioni più virtuose a livello nazionale come numero di donatori di organi, di tessuti e di sangue, di mantenere lo standard raggiunto negli ultimi anni dopo che nel 2015 c’è stato un calo nel numero dei trapianti d’organo, con una punta negativa ad agosto, recuperata nei mesi successivi. La media a fine anno è prevista sui 21,8 trapianti per milione di popolazione, contro il 26,7 del 2014 ed a fronte di una media italiana di 20 per milione.

“Lanciamo un messaggio forte di etica della vita - ha affermato Chiamparino - Il Piemonte è all’avanguardia, ma intendiamo moltiplicare gli sforzi per accrescere questo primato. E' necessario lanciare un messaggio che raggiunga anche i non specialisti, per far capire a tutti che per mezzo del trapianto si può donare la vita”. Saitta ha puntualizzato che “tra gli obiettivi indicati ai direttori generali delle aziende sanitarie c’è anche il progetto per incrementare il numero dei trapianti e quindi delle donazioni di organi” e puntualizzato che “in questi tempi di sofferenza economica degli enti locali, gli investimenti nella rete dei prelievi e dei trapianti non sono mai venuti meno. Il trapianto di un solo organo può anche significare un risparmio in termini di cure, ad esempio la dialisi, senza contare i costi sociali di quelli che senza il trapianto non hanno aspettative di vita. Ma ancora di più quando con il trapianto si riesce a ridare un’aspettativa di vita ‘normale’ a molte persone.” A testimoniarlo Sara Anzanello, giocatrice professionista dell’Agil Volley di Novara, con un palmares ricco di successi tornata all’attività agonistica dopo aver subito nel 2013 un trapianto di fegato: commovente il racconto della sua esperienza.

 

 

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.