Regione Piemonte - Piemonteinforma

Radiodiagnostica a domicilio nelle Langhe

La sperimentazione del servizio di Radiodiagnostica a domicilio è arrivata nelle Langhe per venire incontro ai bisogni di salute della popolazione più anziana: a Cortemilia e Santo Stefano Belbo si può ricevere a casa il medico con la strumentazione per la radiologia e la diagnostica.

L’innovativo servizio. presentato il 21 marzo a Santo Stefano Belbo dal presidente della Regione, Sergio Chiamparino, e dall’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, alla presenza di molti amministratori pubblici della zona, rappresenta un concreto esempio dei progetti della rete di assistenza territoriale che la Regione ha declinato per ora sulla carta, ma che devono trovare attuazione insieme alla revisione della rete ospedaliera.
Il servizio, in grado di fornire prestazioni di radiodiagnostica di base di tipo ambulatoriale e anche domiciliare, nasce da una collaborazione la Radiodiagnostica ospedaliera, l'ospedalizzazione a domicilio del presidio Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino. l’Asl CN2 ed il servizio di Psicogeriatria e area fragilità dell’Asl CN1.

Come ha ribadito Saitta, “la medicina deve essere tecnologica, appropriata, ma anche sostenibile. e queste soluzioni sono la strada intendiamo applicare sempre di più sul territorio. Una pagina nuova dell’assistenza domiciliare, perché dobbiamo modificare l'offerta rispetto ai nuovi bisogni di salute della popolazione del Piemonte. L'investimento sull'assistenza territoriale dovrà, nell’arco di un paio di anni, aiutarci a risparmiare risorse che dedicheremo alle emergenze”.

Il presidente Chiamparino ha voluto mettere in risalto il grande lavoro svolto dalla Regione per rimettere ordine nella sanità piemontese. “La rete di assistenza territoriale e le sperimentazioni come quella del servizio di radiodiagnostica a domicilio sono la prova di come sarà la sanità del futuro” ha affermato. ricordando poi “la grande qualità delle strutture e dei professionisti della sanita pubblica piemontese, che nel passato sono stati mortificati e che rappresentano invece il nostro orgoglio. La sanità piemontese non solo non è alle corde, ma può insegnare tanto anche a chi in Italia fa a volte il gradasso. La politica che si fa condizionare troppo dalle logiche dell’ospedalizzazione è una politica vecchia. Noi vogliamo, invece, ancorarci al territorio valorizzando eccellenze come quelle della Citta della Salute di Torino, che possono essere replicate localmente come in questo caso”.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.