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Precisazione sull'ospedale di Omegna

Nessun rischio di chiusura per l’ospedale di Omegna, la cui proprietà di maggioranza è pubblica - l’Asl VCO - ed un invito ai soci privati a non sollevare inutili allarmismi, ma a lavorare insieme ad Asl e Regione Piemonte nel rispetto delle delibere di indirizzo che vanno attuate all’interno della programmazione sanitaria del Piemonte entro la fine del 2017.

L’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, e il direttore generale dell’Asl VCO, Giovanni Caruso, hanno risposto così alle dichiarazioni dell’amministratore del Centro ortopedico di quadrante, Gianmaria Battaglia.

Fin dalla sua costituzione nel 2002 il Coq avrebbe dovuto indirizzarsi a svolgere la funzione monospecialistica, sviluppando quindi le attività connesse all’ortopedia. Questa indicazione è stata ribadita negli anni scorsi in più atti regionali (Piano socio-sanitario 2012-2015, dgr 69-5191 del 28 dicembre 2012, dgr 25-6992 del 30 dicembre 2013). Le indicazioni non solo non sono state modificate, ma nel corso del 2014 e del 2015 la Regione ha ridefinito la programmazione della rete ospedaliera piemontese con la quale sono state indicate le specialità afferenti ai presidi di Domodossola e Verbania. Nel corso di un recente incontro con il direttore della Sanità Moirano è stata messa in luce la necessità di allineare al quadro programmatorio regionale le indicazioni relative al Coq (cioè proprio l’indirizzo monospecialistico) e la presenza nell’ospedale “Madonna del Popolo” di specialità non coerenti con quell’indirizzo. La riunione si è conclusa con l’indicazione al Coq e all’Asl VCO di redigere una proposta temporalmente definita entro il 31 dicembre del 2017 (e non del 2016) da sottoporre a breve alla Regione e nella quale valutare il possibile sviluppo di alcune specialità (ortopedia e riabilitazione) e della coerenza o meno della presenza nella struttura di specialità che non rispondono alle indicazioni regionali.

Caruso precisa che per redigere questa proposta si è riunito il 2 marzo, cioè all’indomani dell’incontro regionale, un gruppo di lavoro misto Asl-Coq che si è poi riconvocato il 7 marzo: “I soci privati del Coq hanno deciso di non partecipare alla stesura della proposta. Nonostante il mancato apporto del Coq, che non può che dilatare i tempi della discussione, l’Asl ha continuato i lavori e, nei prossimi giorni, sarà in grado di presentare una proposta alla Regione così come convenuto”.

“Mentre lavoriamo per la realizzazione dell’ospedale unico del VCO - conclude Saitta - invito i soci privati del Coq a collaborare: nessuno vuole penalizzare l’ospedale di Omegna, ma solo programmare per la fine del 2017 una sanità razionale e rispondente alle esigenze dei pazienti e degli operatori. Tutti concordiamo con Battaglia quando dice ‘Trattiamo persone, non macchine’, ma se si vuole dare una risposta positiva alle persone non bisogna tirarsi indietro come è stato fatto, perché il contributo dei soci privati del Coq risulta decisivo per arrivare ad una proposta coerente e sostenibile nel tempo”.

Author Piero Mora Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.