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Le criticità del Servizio sanitario nazionale

I 40 anni del Servizio sanitario nazionale sono stati al centro di un convegno che si è svolto il 7 dicembre nell’aula di Palazzo Lascaris a Torino per evidenziare l’importanza di una legge che ha realizzato un sistema equo e universale, accessibile a tutti indipendentemente dal reddito e dalla condizione sociale, e per riflettere sulle criticità ancora aperte. A promuoverlo sono stati il Consiglio e la Giunta regionale del Piemonte con il supporto tecnico del Coripe, con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.

Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, ha sostenuto che “se non si soddisfa la domanda, c'è lo slittamento verso il privato: questa è la grande posta in gioco per il Sistema sanitario nazionale e si deve rispondere immediatamente con più risorse e soprattutto più personale. Il tema delle liste d'attesa non si risolve solo con i fondi, ma occorre che il Governo torni a investire in personale. Il Sistema sanitario nazionale non è un conquista scontata - ha quindi sostenuto Saitta - e per mantenerla bisogna avere il coraggio di una riflessione seria sui problemi che ci sono o ci saranno. Fra questi il fatto che il Paese è spaccato in due dal punto di vista sanitario e ci si è forse un po’ chiusi nei nostri confini, in modelli regionali diversi, mentre bisogna trovare le modalità per un sistema sanitario unico nel Paese. Il nesso non è fra quantità della spesa e qualità del servizio, ma fra efficienza della gestione e qualità del servizio".

Un’altra riflessione sulle criticità è venuta dal presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti: “Da quel 1978 il sistema sanitario è cresciuto, è diventato adulto nel tempo, ha conquistato il suo posto in Europa, si è specializzato unendo competenze tecnologiche ed umanità. Rimangono però numerosi problemi aperti, fra cui le liste di attesa e la mancanza di specialisti, le preoccupazioni sulla sostenibilità del sistema, le disuguaglianze in un Paese che considera un diritto esigibile quello sanitario e non altrettanto quello sociale, relativo per esempio all’assistenza domiciliare”.

Durante il convegno è stato sottolineato il problema del sottofinanziamento del settore, tenendo conto che la spesa pubblica e privata si ferma all’8,9% del Pil nazionale, un dato inferiore alla media europea, 9,6%, e lontano dai due Paesi al vertice, ossia Francia e Germania con oltre l’11%. Nonostante questo, l’Italia ha il tasso di mortalità più basso in Europa e un’aspettativa di vita a 30 anni che oscilla, con un lieve scarto in base alla condizione sociale, fra 49,7 e 53,4 anni, secondo i dati illustrati dal professor Giuseppe Costa, ordinario del Dipartimento di scienze cliniche e biologiche dell’Università di Torino. Guido Giustetto, della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, si è soffermato sull’alto grado di fiducia che i cittadini nutrono nei confronti dei medici del Servizio sanitario nazionale, e in particolare nei medici di famiglia, anche se i pazienti chiedono però loro più tempo a disposizione e una riduzione degli adempimenti burocratici. Sono intervenuti anche Stelio Mangiameli, professore ordinario di Diritto costituzionale e direttore Issirfa-Cnr, che dichiarato che “l’aspetto più importante della riforma del '78 è stato quello della territorialità, perché le Regioni sono diventate i garanti del sistema” e Nicola Magrini, segretario della Who list of essential medicines dell’Organizzazione mondiale della sanità, che ha affermato che l'Oms apprezza i Paesi come l'Italia che possiedono un Servizio sanitario a copertura universale, dato che l'Organizzazione incoraggia l'adesione a un modello improntato al raggiungimento degli standard più elevati di salute per la popolazione.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.