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In netto calo le infezioni da Hiv

I casi di infezione da Hiv in Piemonte sono in netto calo: nel 2017 sono stati “solo” 255, grazie anche alla prevenzione primaria e alla diagnosi precoce.

Nel darne notizia in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids del 1° dicembre, l’assessorato regionale alla Sanità evidenzia che si riduce anche l'incidenza tra i giovani (25-34 anni) pur restando questa fascia di età quella con il valore più elevato, pari a 15,6 casi ogni 100.000 abitanti. I giovani con meno di 25 anni con nuova diagnosi di Hiv nel 2017 sono stati 34, di cui 23 stranieri. La componente maschile tra i casi di nuova diagnosi di Hiv è nettamente prevalente (78%) e si concentra in giovani che provengono da Paesi ad alta diffusione del virus. Nell'ultimo decennio il trend in riduzione si registra sia tra gli italiani sia tra gli stranieri. I rapporti sessuali non protetti si confermano ancora la principale modalità di diffusione dell'infezione. Cresce la quota (39%) di diagnosi avvenute in stadio avanzato di infezione da Hiv e si riduce la frequenza di persone che hanno effettuato i test Hiv negli ultimi due anni.

Cifre che portano la Regione a sostenere che se il calo del numero delle infezioni è un dato positivo, l'elevata quota costante di persone che arrivano tardi alla diagnosi impongono di consolidare e potenziare ulteriormente l'impegno nella lotta all'Hiv.

Le iniziative in Piemonte
In questi giorni, in Piemonte, organizzate dalle Asl e dalle associazioni attive sul territorio, si stanno svolgendo numerose iniziative di sensibilizzazione della popolazione, in particolare giovanile. Il calendario è su www.regione.piemonte.it/sanita

La prevenzione primaria
L’Hiv è un’infezione prevenibile attraverso l’adozione di comportamenti efficaci nel limitare la sua diffusione; la sua trasmissione è evitabile. Investire in prevenzione primaria un intervento prioritario, essenziale e indifferibile.
Tutta la popolazione deve essere informata in modo continuativo ed efficace sulle regole del sesso sicuro e sui comportamenti a rischio di contrarre una infezione sessualmente trasmessa.

La diagnosi precoce
Una diagnosi tardiva, oltre a ridurre la probabilità di un pieno recupero immunologico una volta iniziato il trattamento farmacologico, gioca un ruolo chiave nelle dinamiche di diffusione dell’infezione nella popolazione. È pertanto prioritario promuovere la diagnosi precoce potenziando l’offerta del test HIV, prevedendo un’offerta attiva mirata alle persone che hanno comportamento sessuale a rischio, fanno parte di gruppi con elevata prevalenza di Hiv, presentano specifiche condizioni cliniche.
Il trattamento delle persone con Hiv
I farmaci antiretrovirali assunti correttamente riducono la carica virale e quindi la contagiosità: un trattamento efficace contribuisce a limitare la diffusione del virus. È quindi essenziale assicurare la cura tempestiva e massimizzare l’aderenza al trattamento farmacologico delle persone con Hiv, puntando in particolare a recuperare chi, pur sapendo di essere sieropositivo, non si fa seguire da un centro clinico.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.