Regione Piemonte - Piemonteinforma

Le opportunità del partenariato pubblico-privato per il Parco della Salute di Torino

C’è un forte interesse verso la realizzazione del Parco della Salute, della Ricerca, dell’Innovazione di Torino mediante lo strumento del partenariato pubblico-privato: lo hanno dimostrato i 500 rappresentanti di investitori finanziari, banche internazionali, studi di ingegneria civile ed architettura, general contractor, gruppi immobiliari, operatori tecnologici del settore medicale e dell’impiantistica che hanno partecipato al convegno tenutosi il 18 ottobre nel Lingotto Fiere ed organizzato dalla Regione Piemonte con Ceipiemonte e Città della Salute e della Scienza.

Si tratta di un grande investimento da più di 400 milioni di euro, destinato alla creazione di un nuova moderna struttura ospedaliera che cambierà il volto di una parte della città. Sarà costruito nell’area ex Avio-Oval, già oggetto di un’ampia riqualificazione urbanistica e funzionale. Dal punto di vista sanitario, ospiterà le attività e le strutture ad alta complessità attualmente presenti nei quattro presidi ospedalieri dell’azienda ospedaliera universitaria, ovvero il San Giovanni Battista (Molinette), il Sant’Anna, il Regina Margherita e il CTO. Per quanto riguarda la ricerca e la didattica, invece, vi saranno trasferite tutte le attività relative alla Facoltà di Medicina e di Chirurgia dell’Università di Torino.

I poli funzionali individuati dallo studio di fattibilità sono così ripartiti:
- Polo della Sanità e della Formazione clinica: circa 127.000 metri quadri di superficie per una capienza complessiva di 1.040 posti letto;
- Polo della Didattica: un’area di 51.000 mq, ripartiti tra le attività dei corsi di Laurea (31 mila metri quadrati) e quelle connesse alla formazione per l’assistenza ospedaliera;
- Polo della Ricerca: 10.000 mq a disposizione di un’utenza di un migliaio di persone, tra docenti, assistenti, dottorandi e personale ausiliario;
- Polo della Residenzialità d’ambito: 5.000 mq per servizi di foresteria, dedicati agli ospiti in permanenza temporanea per le attività presso gli altri Poli.

Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, ha evidenziato “il carattere strategico e l’interesse che suscita a livello nazionale e internazionale il progetto pubblico-privato di gran lunga più significativo dei prossimi anni per il Piemonte e per l’intero Paese”, ed ha sostenuto che “il Parco si colloca dentro un piano decennale di ricostruzione delle strutture ospedaliere piemontesi, spesso troppo datate per ospitare le nuove tecnologie, che annovera altri tasselli come la Città della Salute di Novara e i nuovi ospedali del VCO e all’Asl TO5”. Ha quindi evidenziato che “abbiamo l’ambizione di collocarci ai livelli più avanzati in un campo fondamentale per la cura delle persone e per la capacità di attrarre investimenti”, che “il Parco, che rischiava di andare ad allungare la lista dei progetti che restano sulla carta, è la scommessa su cui giochiamo la nostra credibilità per avviare un progetto di svolta per il Piemonte”: Chiamparino ha poi ringraziato la Città di Torino, “che fin dall’inizio ne ha colto il carattere strategico, perché se si voleva trovare un modo per allungare i tempi sarebbe stato semplice”.

“Il partenariato pubblico-privato - ha quindi precisato l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta - non è stata una scelta esclusivamente di necessità economica, ma una scelta convinta perché crediamo che il privato possa aggiungere quelle competenze e conoscenze che non sempre la Pubblica amministrazione possiede. Il Parco non sarà infatti un nuovo ospedale, ma, come tutti i centri sanitari avanzati, un luogo di cura e un polo di sviluppo scientifico capace di generare sinergie tra le imprese, gli enti e le istituzioni coinvolte, in quanto la ricerca è fondamentale per aumentare il livello di qualità delle cure offerte. Ed è quello che chiederemo nel dialogo competitivo”.

L’assessora all’Innovazione e alla Ricerca, Giuseppina De Santis, ha dal canto suo messo l’accento sulla “necessità di creare e diffondere benefici economici nei settori delle tecnologie sanitarie e biomedicali, con particolare riguardo a oncologia, neuroscienze, trapianto di organi e malattie cardiovascolari” ed ha annunciato che “dopo aver generato con i fondi europei 40 milioni di investimenti nella ricerca con un contributo pubblico di 20, nei primi mesi del 2019 verranno emanati i bandi per i progetti di ricerca clinica e preclinica relativi al Parco finanziati con i 90 milioni stanziati dal precedente Governo”.

Al convegno sono intervenuti anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, il rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, Giorgio Barba Navaretti dell’Università di Milano, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi, il coordinatore della cabina di regia del Parco, Giampaolo SRI, il direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza, Silvio Falco. Alessandro Bracaletti di Cassa Depositi e Prestiti e Guy Chetrit di Epec hanno spiegato i principali fattori di successo del partenariato pubblico-privato, chiarendo che la partnership garantisce la finanziabilità dell’opera a tutto vantaggio della fase realizzativa, mentre il processo e procedure di gara, i principali elementi tecnici, il modello finanziario, la bancabilità e il rispetto delle regole Eurostat sono stati illustrati dagli esponenti degli advisor (Ernst&Young, SLT, Rina, EIPF) che collaborano con Regione e Città della Salute.

Altre info

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.