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Il nuovo Piano della cronicità: al centro la persona e il suo progetto di cura

Il Consiglio regionale ha approvato il 10 luglio il Piano della cronicità, un sistema completamente nuovo che vuole mettere al centro la persona e il suo progetto di cura, ma soprattutto la presa in carico dei pazienti anziani e più fragili. Insomma, un vero cambio di mentalità con l'integrazione tra le diverse professionalità.

Come ha specificato l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, “arriva a compimento un percorso estremamente importante, attraverso il quale la Regione Piemonte dà il via a un nuovo modello di assistenza e di presa in carico dei pazienti più fragili. L'attuazione di questo piano è un passaggio fondamentale non solo per rispondere alle nuove esigenze di salute dei piemontesi, ma anche per la futura sostenibilità del sistema sanitario regionale. Puntiamo sui medici di famiglia: presto ci sarà il rinnovo del contratto regionale e in quella sede definiremo puntualmente i nuovi compiti".

L’assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, lo giudica “un atto importante, a cui da adesso dobbiamo dare piena attuazione con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori territoriali. Le discussioni in Commissione e in aula consiliare hanno permesso, con il contributo delle forze politiche, di migliorare e chiarire alcuni aspetti delicati e sensibili. In particolare, il tema dell'integrazione socio-sanitaria, uno dei punti-chiave per costruire concretamente una filiera della cura che metta davvero al centro la persona, i suoi bisogni e il suo ambiente di vita. Adesso abbiamo in mano uno strumento di programmazione, che traccia una visione e avvia un processo positivo. È una sfida culturale e politica, di cui dobbiamo farci carico fino in fondo”.

Cosa dice il Piano

L’obiettivo è affrontare e dare risposte appropriate all'aumento delle malattie croniche, un fenomeno che si sta verificando a livello nazionale ed europeo ed è strettamente correlato all'invecchiamento della popolazione. Si stima, ad esempio, che almeno il 40% dei piemontesi con più di 65 anni soffra di una malattia cronica grave e che a livello mondiale circa il 70-80% delle risorse sanitarie sia impiegato per la gestione delle malattie croniche.
In questa direzione verrà applicato un modo diverso di strutturare la presa in carico dei malati cronici privilegiando il territorio e la domiciliarità e affidando invece agli ospedali la competenza sulle urgenze e sull'alta specializzazione. Si punterà in questo senso sull'interazione fra le diverse professionalità, sul ruolo centrale dei medici di famiglia, sui piani di cura personalizzati per i pazienti, su progetti già sperimentati come l'infermiere di comunità e la telemedicina.
Il Piano sarà attuato attraverso gli altri provvedimenti a cui ha lavorato e sta lavorando la Giunta regionale, come la rete delle Case della Salute, la riduzione delle liste d'attesa, le linee per la sanità digitale a partire dal Fascicolo sanitario elettronico e il rafforzamento delle reti assistenziali.
La fase sperimentale, che si concluderà nel 2019, è già partita dai primi mesi del 2018. In quattro aziende sanitarie - Città di Torino, TO3, CN1 e VCO - sono state istituite altrettante comunità di pratica, composte da esperti e specialisti, per elaborare e mettere a punto i modelli di cura che verranno poi utilizzati su tutto il territorio.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.