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Precisazioni sull’ospedale unico dell’Asl TO5

La partecipazione ad un convegno sull’argomento svoltosi il 29 febbraio a Chieri ha fornito all’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, l’occasione per ribadire che “il nuovo ospedale unico dell’Asl TO5 rappresenta per la Regione un progetto strategico che consentirà di aumentare l’offerta sanitaria e potenziare i servizi territoriali”.

Saitta ha voluto anche confermare che “gli attuali ospedali di Chieri, Moncalieri e Carmagnola continueranno a funzionare fino a quando non sarà pronto il nuovo, e anche dopo potranno essere sede di servizi ambulatoriali e territoriali. Quindi, chi dice che intendiamo chiuderli dice il falso e lo dice solo per alimentare strumentalmente le paure dei cittadini. L’ospedale deve essere il luogo in cui si va poche volte nella vita, quando c’è un problema grave e acuto che richiede una risposta ad alta tecnologia, mentre le prestazioni a media e bassa tecnologia devono essere garantite sul territorio. Per questo la realizzazione del nuovo ospedale andrà di pari passo con la riorganizzazione e il potenziamento dei servizi territoriali”.

L’illustrazione da parte del direttore generale dell’Asl, Massimo Uberti, e di alcuni medici dei tre presìdi delle ragioni che stanno alla base del progetto ha poi portato l’assessore a dichiarare che “sarebbe illogico continuare a rattoppare ospedali vetusti, che necessiterebbero non solo di un ammodernamento e della messa a norma per la sicurezza e per il confort, ma anche di ampliamenti significativi, visto che attualmente i tre presìdi non sono in grado di ospitare i 460 posti letto assegnati all’Asl. Servirebbero 40 milioni di euro solo per mettere a norma gli attuali ospedali ed evitare che qualcuno domani li chiuda, pertanto è la logica a dirci che è preferibile investire 150 milioni per un nuovo e moderno ospedale. Quindi vogliamo realizzare l’ospedale unico non per risparmiare risorse ma per liberare risorse economiche e professionali che ci consentiranno di erogare anche servizi aggiuntivi rispetto a quelli attuali. Ciò che risparmieremo, pensiamo solo al costo di manutenzione e di riscaldamento-raffreddamento della superficie degli attuali tre ospedali, andrà ad aumentare l’offerta sanitaria. Perché tutto ciò che spendiamo a causa di inefficienze gestionali sono soldi sprecati e tolti alla salute e alle cure dei cittadini”.

Infine, Saitta ha illustrato l’iter per la realizzazione del progetto. Il gruppo tecnico dell’assessorato sta completando il quadro delle aree per la localizzazione, che devono risultare idonee alla luce di precisi parametri fissati nel protocollo d’intesa firmato a dicembre con i Comuni, che non potranno derogato sulla base di qualche pressione politica. L’Agenas (Agenzia nazionale dei servizi sanitari) e l’Asl completeranno presto il quadro di quanto il nuovo ospedale dovrà contenere e si avvierà lo studio di fattibilità economica e finanziaria in modo da indire entro fine anno la procedura di gara d’appalto. Il finanziamento avverrà attraverso una modalità mista pubblico-privato: una parte di risorse pubbliche statali e una parte garantita dal privato che realizzerà l’opera e che gestirà alcuni servizi non sanitari dietro pagamento di un canone. Si tratta di una procedura, prevista dal Codice degli appalti, seguita da altre Regioni italiane per la realizzazione degli ospedali più recenti.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.