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Il Piemonte in prima linea sulla sicurezza alimentare

La Regione Piemonte è in prima linea per quanto riguarda la sicurezza alimentare e la tutela dei consumatori.

L’attività svolta da anni in questi ambiti è stata illustrata dall’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, durante il convegno “Salute, alimentazione e il futuro dell’Europa”, che si è tenuto il 27 marzo nella Cavallerizza Reale di Torino alla presenza del Commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare, il lituano Vytenis Andriukaitis,

Saitta ha ricordato che “le aziende sanitarie piemontesi possono mettere in campo 475 veterinari, 60 medici e 212 tecnici della prevenzione, che ogni anno effettuano circa 20.000 ispezioni e audit, prelevando circa 3.500 campioni da analizzare”. Questa grande attenzione e l’elevata qualità nella prevenzione e nel controllo per la tutela della salute è motivata anche dall’importante tradizione produttiva agricola e zootecnica di un territorio dove sono attive 67.148 aziende agricole, 26.497 zootecniche, 7.571 aziende di trasformazione e commercio, 33.166 di distribuzione al dettaglio, 33.568 di somministrazione e dove è presente un patrimonio zootecnico di 11.385.000 capi avicoli in 399 allevamenti, 1.181.400 suini in 2.852 allevamenti, 788.200 bovini in 14.533 allevamenti, 489.000 conigli in 409 allevamenti e 194.000 ovicaprini in 8.530 allevamenti.

Il commissario Andriukaitis, cardiologo di professione, si è soffermato a lungo sull’importanza della prevenzione in campo alimentare e in campo medico anche in relazione all’adozione di corretti stili di vita e ha chiaramente sostenuto la validità dei vaccini, aggiungendo che entro fine aprile presenterà a livello europeo una serie di proposte per fronteggiare i bassi livelli di copertura vaccinale in Europa. Rispondendo ad una sollecitazione di Saitta, ha dichiarato di essere molto deluso: “Vedo persone con un alto livello educativo che leggono Google e mi vengono a dire cose da Medioevo. Nella parte di mondo dove si sentono al sicuro, i cittadini fanno i difficili e pensano di rinforzare il sistema immunitario dei figli con l'aglio. In quella meno fortunata dove i bambini muoiono continuamente, implorano che i vaccini per salvarli. In Europa 14 Paesi hanno l'obbligo vaccinale, gli altri si basano sulla volontarietà. Dipende dalla tradizione, ma in ogni caso i bambini devono venire vaccinati. La convenzione Onu sui diritti dell'Infanzia dice che gli Stati, non solo i genitori, devono impegnare il massimo delle risorse per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini”.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.