Regione Piemonte - Piemonteinforma

Una ricerca sulla medicina di genere

Le donne medico dimostrano una maggiore sensibilità di genere in medicina rispetto ai loro colleghi, così come fanno i medici in formazione rispetto a coloro che già esercitano la professione. Inoltre, se circa gli stereotipi verso i medici non risultano differenze, né tra uomini e donne né tra professionisti e formandi, per ciò che riguarda gli stereotipi verso i pazienti sono i medici in formazione ad esserne meno propensi.

Sono alcuni dei dati emersi da una ricerca su “Stereotipi di genere e Medicina di genere”, realizzata da Norma De Piccoli e Silvia Gattino del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino in collaborazione con l'Associazione italiana donne medico e la Società italiana di medicina generale, che ha costituito il primo momento pubblico organizzato rispetto al lavoro che la Regione Piemonte sta portando avanti su questo tema.

Nel suo intervento, l'assessora regionale alle Pari opportunità ha affermato che il tema della medicina di genere è ancora essere considerato di nicchia, o “ideologico” o come la medicina delle donne. Invece, è uno strumento che può avere un impatto positivo sul benessere di tutti, oltre che avere anche un impatto economico favorevole. Ha poi ricordato che la Regione ha messo questo tema tra le proprie priorità, inserendolo come obiettivo nel Piano per la prevenzione, e che è stata la prima in Italia ad effettuare questa innovazione programmatica, un cambiamento culturale che richiede il superamento di stereotipi anche nella popolazione, come il luogo comune diffuso per cui la causa principale di morte femminile sarebbe il tumore al seno invece delle malattie cardiovascolari.

La ricerca, condotta tra l'autunno 2015 e l'inverno 2016 coinvolgendo 431 medici abilitati, (55,5% uomini e 44,5% donne) di cui il 28% in formazione, aveva lo scopo di indagare quanto il genere influisca sulla percezione e sulle metodiche delle diverse attività in campo sanitario. Ha inoltre indagato il livello di conoscenza su alcune recenti evidenze scientifiche che rilevano differenze di genere circa aspetti clinici. I punteggi medi dei medici in formazione sono significativamente più elevati rispetto a coloro che già esercitano; i primi rispondono correttamente ad un numero maggiore di domande, 9.84 contro 8.76.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.