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Legge sulla ludopatia, nessun passo indietro

La legge del Piemonte sulla ludopatia è stata il tema dell’incontro che i presidenti della Regione, Sergio Chiamparino, e del Consiglio regionale, Mauro Laus, gli assessori Antonio Saitta e Gianna Pentenero, hanno avuto il 7 dicembre a Torino con Pier Paolo Baretta, sottosegretario del Ministero dell’Economia e Finanze.

“Un incontro cordiale, come sempre - ha commentato al termine Chiamparino - Il sottosegretario ci ha illustrato il percorso che il Governo intende portare avanti di qui all’autunno, ispirato all’obiettivo del contrasto alla ludopatia e al gioco d’azzardo patologico. La nostra legge, come noto, ha tratti più restrittivi. È in vigore, e, come prevede la norma medesima, siamo impegnati a monitorare con attenzione questi primi mesi di attuazione”.

Il testo piemontese era stato qualche ora prima al centro dell’intervento che l’assessore Saitta aveva svolto alla Gam di Torino intervenendo all’incontro sul disturbo da gioco d’azzardo organizzato dalla Società italiana tossicodipendenze Piemonte e Valle d'Aosta. “La legge è solida e non intendiamo modificare il nostro atteggiamento, anche perché non è una legge contro qualcuno ma a favore delle persone più fragili - aveva sostenuto Saitta - Magari si poteva fare meglio, ma preferiamo un miglioramento continuo ad una perfezione in ritardo. È evidente che il percorso è complesso e l’attuazione della legge necessita da parte nostra di un grande supporto, che avranno alle amministrazioni comunali. Sappiamo che trattiamo solo una parte del problema e dobbiamo guardare avanti al problema generale, come il grande tema del gioco on line”.

Saitta ha poi evidenziato che “la legge è nata per supportare le amministrazioni comunali impegnate a limitare la diffusione del gioco d’azzardo patologico”, che “è applicata sul territorio, se è vero che le ordinanze specifiche emanate dai sindaci con il conforto di questa norma hanno superato tutti i ricorsi presentati” ed ha concluso dichiarando che “siamo orgogliosi del lavoro fatto, perché la legge scaturiva anche dalla sollecitazione degli operatori della sanità regionale che ogni giorno si misurano sul campo con una realtà difficile: abbiamo 38 ambulatori specifici, punti sul territorio, sportelli dedicati, servizi uniformi, una struttura valida in grado di affrontate il problema delle cure. E dunque questa norma, che è stata proposta dalla Giunta regionale ma è stata voluta e condivisa dal Consiglio regionale, non è contro gli operatori del settore, ma a favore delle persone più fragili: l’obiettivo è ridurre fortemente le conseguenze negative dovute al gioco d'azzardo”.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.