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L'impegno verso il mutismo selettivo

Il mutismo selettivo è stato il tema del convegno “Oltre il silenzio. La relazione e l’inclusione dei bambini silenziosi a scuola”, organizzato il 21 ottobre a Torino dall’associazione F94.0. Un disturbo d’ansia che colpisce i bimbi prima dei 5 anni di vita, spesso difficile da diagnosticare proprio per la natura della patologia e per la giovane età dei pazienti coinvolti, si stima possa riguardare circa un bambino su mille e si manifesta con l’assenza di comunicazione verbale in ambienti non familiari.

Negli ultimi anni in Piemonte sono stati fatti grossi passi avanti nella diagnosi tempestiva del disturbo - sottolinea l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta - ed i servizi delle aziende sanitarie regionali riescono a seguire sempre più casi, offrendo percorsi di cura per i bambini e supportando gli operatori scolastici coinvolti. L’obiettivo è intensificare ulteriormente l’attività, in modo da aumentare le diagnosi precoci e migliorare la qualità dei trattamenti per i piccoli pazienti”.

I servizi di Neuropsichiatria Infantile delle Asl, che per il mutismo selettivo avevano - ad esempio - appena un paziente in carico nel 2003 e solo 67 nel 2012, nel 2016 hanno trattato 185 casi, per un totale oltre 2.200 prestazioni fornite da specialisti come psicologi, logopedisti, neuropsichiatri infantili, educatori, fisioterapisti e terapisti della psicomotricità. In particolare, l’intervento consiste nel predisporre percorsi di cura con l’adozione di specifiche terapie cognitive e comportamentali e nell’aiutare gli operatori scolastici a gestire l’attività di apprendimento e di socializzazione dei bambini, dato che questo disturbo può avere una ricaduta significativa sull’evoluzione del percorso scolastico.

Ad essere colpiti dal mutismo selettivo, infatti, sono normalmente bambini che non hanno alcun problema sensoriale o intellettivo ma che non riescono a parlare fuori casa o con gli estranei, pur non incontrando, al contrario, alcuna difficoltà a farlo nel proprio contesto domestico. In molti casi, quindi, il disturbo è scambiato per eccesso di timidezza e viene individuato con precisione soltanto con l’inizio della scuola elementare.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.