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Il Piemonte ufficialmente indenne dalla tubercolosi bovina

Il Piemonte è ufficialmente territorio indenne da tubercolosi bovina: la Commissione Europea, nella sessione del 12 gennaio, ha accolto favorevolmente la richiesta di attribuzione della qualifica presentata dalla Regione, che ha dimostrato di aver terminato il percorso di accreditamento, che richiede la dimostrazione che per sei anni consecutivi la percentuale degli allevamenti infetti da tubercolosi bovina non abbia superato lo 0,1 % e la percentuale degli allevamenti ufficialmente indenni a fine anno deve rappresentare almeno il 99,9 % dei presenti. La formalizzazione dello status di indennità è attesa per metà marzo con l’emanazione di un’apposita decisione comunitaria.

Si corona così un’attività di eradicazione durata 30 anni, che ha patito un avvio difficile per la presenza storica e diffusa della malattia in molti allevamenti piemontesi. Un lavoro iniziato a suo tempo da Mario Valpreda, a lungo direttore regionale della Sanità pubblica e poi assessore alla Sanità dal 2005 al 2007.

La tubercolosi bovina è infatti una zoonosi le cui caratteristiche di persistenza e cronicità rendono il processo di eradicazione lungo e insidioso e richiedono la costante rivalutazione dei risultati ed il continuo aggiornamento degli strumenti adottati. Erano già state dichiarate indenni le province di Novara, Verbania, Vercelli, Biella e Asti: con l’accreditamento della restante parte del territorio piemontese si è così completato il processo e si potrà avviare il progressivo diradamento dei controlli diagnostici negli allevamenti, che i Servizi veterinari attueranno con la necessaria cautela e con i criteri dell’analisi del rischio.

Secondo l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, “si tratta di un importante risultato della veterinaria pubblica piemontese, che, oltre ad assicurare le necessarie garanzie di sicurezza alimentare, può ora dedicare le risorse disponibili ad altri traguardi per elevare ulteriormente lo status sanitario del patrimonio bovino. Sarà certamente necessario mantenere un’attenzione elevata sui possibili casi di risorgenza della malattia, che saranno gestiti come di consueto con il supporto tecnico dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, secondo i protocolli regionali consolidati che assicurano efficacia e rapidità di intervento”.

Author Piero Mora Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.