Altri due milioni e mezzo per la rottamazione dei veicoli aziendali più inquinanti

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Ambiente e Territorio

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La Giunta regionale del Piemonte ha definito i criteri per l’assegnazione di due milioni e mezzo di euro per l’acquisto di veicoli utilizzati dalle micro, piccole e medie imprese piemontesi, in sostituzione delle vetture più inquinanti.

I nuovi criteri vanno a integrare le categorie messe a bando lo scorso dicembre con una dotazione di 4 milioni di euro, che consentivano la sostituzione o la conversione dei motori, dei soli veicoli commerciali N1 o N2, ossia quelli con massa inferiore a 3,5 tonnellate e quelli tra 3,5 e 12 tonnellate.

Viene così ampliata la categoria dei veicoli aziendali sostituibili o convertibili, includendo le categorie M1, M2, N1, N2 e N3. In queste categorie sono compresi i veicoli destinati al trasporto di persone, anche con più di otto posti a sedere oltre al conducente non superiori alle 5 tonnellate, nonché i veicoli commerciali con massa superiore alle 12 tonnellate.

Per l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia “con questo provvedimento si arriva ad assegnare un totale di oltre 6 milioni e mezzo di euro, allargando la platea dei beneficiari nonché la tipologia dei veicoli”.

Le risorse messe a bando verranno impiegate per sostituire le tipologie di veicoli che, per tipo di motorizzazione, e in alcuni casi anche per mole, risultano maggiormente inquinanti, oltre a essere utilizzati come diretto strumento di lavoro da parte delle imprese.

I criteri adottati dalla Giunta regionale prevedono che, per ottenere l’incentivo regionale, occorra rottamare un veicolo aziendale M1, M2, N1, N2 e N3 per il trasporto in conto proprio, aventi motorizzazione benzina fino a euro 1/I inclusa, ibridi benzina (benzina/metano o benzina/GPL) fino a euro 1/I inclusa, e diesel fino a euro 4/IV inclusa. Tali veicoli potranno essere sostituiti con mezzi analoghi di tipo elettrico puro, ibrido (benzina/elettrico Full Hybrid o Hybrid Plug In), metano esclusivo, GPL esclusivo, metano o GPL bifuel (benzina/metano e benzina/gpl). Vengono inoltre ammesse le spese di conversione dei motori di veicoli aziendali M1, M2, N1, N2 e N3, attualmente alimentati a gasolio, in motorizzazioni meno inquinanti (elettrico, metano, GNL, GPL e bifuel benzina (benzina/metano e benzina/GPL).

Ogni impresa potrà presentare fino a dieci domande di contributo, a fronte di altrettanti veicoli aziendali rottamati o convertiti. Il bando per l’assegnazione delle risorse sarà pubblicato nelle prossime settimane, e rimarrà aperto fino a esaurimento della dotazione finanziaria, e comunque non oltre i 12 mesi dalla pubblicazione. L’istruttoria sarà condotta dalla Regione stessa e da Unioncamere, anche tramite le singole Camere di Commercio. Per ogni singolo contributo ammesso è prevista un’assegnazione tra i mille e i 10 mila euro, a seconda dell’entità della sostituzione o della conversione.

Il provvedimento si inserisce tra le misure di attuazione dell’Accordo tra le Regioni del Bacino Padano e il Ministero dell’Ambiente, i cui contenuti sono stati recepiti dalla Regione Piemonte già nell’ottobre 2017 con l’adozione di azioni atte a ridurre gli sforamenti dei livelli massimi dei principali inquinanti atmosferici (PM10, PM2,5 e biossido di azoto).

«L’intento della Giunta è quello di sostenere le imprese piemontesi negli sforzi che siamo costretti a chiedere loro in attuazione delle politiche di risanamento dell’aria – afferma l’assessore Valmaggia –  il Consiglio regionale sia ppresta ad approvare il Piano per la qualità dell’aria, dove sono contemplate anche le misure che incideranno sulla circolazione veicolare, alcune delle quali già adottate in questi trascorsi mesi invernali. È pertanto necessario che la Regione attui le misure del piano accompagnandole con aiuti concreti ai cittadini, a partire dalle categorie che utilizzano i mezzi a motore quale principale strumento di lavoro. A giorni dovrebbe inoltre essere pronto un ulteriore provvedimento che, con risorse dedicate, allarga la platea dei beneficiari anche alle pubbliche amministrazioni, che soprattutto in aree montane e svantaggiate, si trovano a dover operare con mezzi ormai obsoleti».

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