Contenuto principale

archivio scenari

Un bilancio che dà credibilità alla Regione

Chiamparino: "Rimessa sulla rotta giusta una barca in balia delle onde"

“Abbiamo preso in mano una barca in balia delle onde e l'abbiamo rimessa sulla rotta giusta, e lo considero un grande risultato; e su sanità e finanze abbiamo lavorato per far recuperare credibilità all'istituzione, e mi pare che ci siamo riusciti": non ha usato mezze misure il presidente Sergio Chiamparino commentando il bilancio di previsione 2015, approvato il 12 maggio dal Consiglio regionale.

I cardini del provvedimento sono la copertura delle disposizioni della Legge finanziaria sul piano di alienazioni e valorizzazioni immobiliari, lo sblocco dei fondi europei con 274 milioni di cofinanziamento, il riordino dei conti con il pagamento anche dei debiti fuori bilancio sfruttando l’opportunità dello slittamento della rata 2015 di ammortamento dei mutui con la Cassa depositi e prestiti, la gestione del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione attraverso il decreto legge 35/2013. In particolare, sono stati iscritti debiti per 314,5 milioni, ai quali vanno aggiunti pagamenti per 132 per il piano di rientro del trasporto pubblico locale, 31,5 a Trenitalia, 10 alle aziende per gli aumenti previsti nel 2013 dal contratto dei dipendenti, 1,9 alle Province di Alessandria e Biella per il trasporto pubblico nelle aree deboli, 27,75 a Comuni e Comunità montane per la manutenzione delle strade e del territorio, 6 milioni ai Comuni ed agli enti gestori per le persone non autosufficienti ed i centri antiviolenza, 3,6 milioni per il programma casa, 2,76 per l'istruzione e le politiche migratorie, 82 a Finpiemonte, 13 all'Agenzia Piemonte Lavoro, 6,6, per gli atenei ed i centri di ricerca, 3,5 per il rimborso dei danni causati dagli animali selvatici, 1,5 per la pesca, 1,9 ad Artigiancassa.

“Vorremmo lavorare - ha aggiunto Chiamparino ringraziando il Consiglio per il lavoro fatto - per non fare più aumenti fiscali o tagli. Abbiamo dovuto farlo non per i tagli del Governo Renzi, ma per tamponare la situazione preesistente, e lavoriamo per non farlo più. Abbiamo dimostrato, come avevamo detto, di non andare col cappello in mano a chiedere aiuti, ma con proposte che implicavano anche la disponibilità a fare dei sacrifici". Quanto al futuro Chiamparino ha osservato che "certamente dobbiamo guardare allo sviluppo, ma la crescita, la visione dobbiamo costruirla partendo dal quotidiano e dai problemi del territorio, se no facciamo solo ideologia".

Il vicepresidente ed assessore al Bilancio, Aldo Reschigna, ha voluto chiarire che “questo documento riceve la storia dei Consigli regionali precedenti. Abbiamo avuto un'eredità pesantissima, lavoriamo per avere certezze. In questi 11 mesi abbiamo fatto molta strada ma non abbiamo finito, i prossimi mesi e anni saranno ancora un cammino lungo in cui tutti dobbiamo dare il miglior contributo per una Regione che sta uscendo da un periodo durissimo e ha ancora strada da fare. Importante è stato avere ottenuto la nomina del presidente Chiamparino a commissario straordinario, un riconoscimento a una Regione che non nascondeva la realtà ma voleva affrontare la situazione”. Reschigna si è detto convinto che “abbiamo solo una carta per sopravvivere: guardare avanti facendo le riforme. Lo abbiamo fatto, e lo faremo sul trasporto pubblico locale, sul rapporto Regione-Enti locali, e alle Province abbiamo riservato 40 milioni di euro contro i 10 del 2014. Dovremo fare un piano forte e concreto di alienazioni del patrimonio immobiliare, recuperando risorse sull’evasione e l’elusione fiscale. Tra residui passivi, debiti fuori bilancio della sanità e negli altri comparti, e passività pregresse, la Regione ha in totale 6,6 miliardi di euro di somme da ripianare. Debiti enormi accumulati in 15 anni, il che significa corrispondere a bisogni impellenti degli enti locali”. Il vicepresidente ha anche voluto evidenziare che la rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e prestiti "consentirà di evitare che l'ente crolli e, trasformando da variabili a fissi tra l'1,7 e il 2,2% per 30 anni i tassi di interesse su mutui per 1,2 miliardi, le prossime generazioni ed amministrazioni potranno guardare al futuro. Operazioni di cui siamo orgogliosi".   

ggennaro

12 maggio 2015