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Integrata la revisione della rete ospedaliera

Uno sforzo importante che dedica attenzione alle richieste dei territori

La Giunta regionale ha integrato la delibera sulla riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese con i risultati degli incontri svoltisi a livello territoriale, compiendo uno sforzo importante che dedica particolare riguardo alle situazioni di Asti, Vercelli, Ivrea, Valsusa ed Alessandrino.

“Con questa delibera si chiude una fase in cui, in pochi mesi, abbiamo fatto quello che non si riusciva a fare da anni, a cominciare dalla ricostituzione di un rapporto di fiducia, politica e tecnica, con gli interlocutori ministeriali”, ha commentato il presidente Sergio Chiamparino, che ha anche annunciato l'intenzione di chiedere "la convocazione in anticipo del tavolo Massicci e, a breve, un incontro con le organizzazioni sindacali confederali per avviare un percorso di verifiche e di nuove assunzioni mirate, in modo da coprire i vuoti che si sono creati".

Per venire incontro alle esigenze dei territori, ha sottolineato Chiamparino, "è stato fatto uno sforzo importante. La delibera infatti tiene conto, a saldi invariati, delle indicazioni emerse e ora sarà ora comunicata a tutti gli amministratori locali interessati. I cambiamenti che abbiamo dovuto apportare sono poca cosa rispetto all'impianto iniziale, a conferma della competenza e della precisione con cui era stata elaborata la prima bozza. Ora, lo dico chiaramente, chi deciderà di fare ricorso sappia che lo presenterà contro tutta l'amministrazione regionale". Il presidente ha poi voluto complimentarsi con l'assessore Antonio Saitta e il direttore Fulvio Moirano “perché, in questi mesi di confronto con i territori, hanno sempre tenuto alti i tre capisaldi cui si ispira la riorganizzazione della rete sanitaria: i tempi, i saldi e la qualità della salute dei cittadini".

L'assessore Saitta ha aggiunto che "abbiamo fatto prevalere la domanda di salute e l'interesse generale, senza cedere a esigenze di carattere individuale" ed ha precisato ancora una volta che “il piano richiederà un paio d'anni per la sua attuazione e sarà contestuale a quello per l'assistenza territoriale, che vogliamo approvare entro giugno. Su questo vogliamo capire l'esperienza di altre Regioni, poi penso di portare il tema in Consiglio per concludere con un documento definitivo e operativo". "In alcuni territori c'è stato un confronto duro e aspro - ha rimarcato Saitta - Alla fine abbiamo trovato una conclusione non arrendevole. Si mantengono solo quelle attività coerenti con l'impianto della legge e la gerarchizzazione degli ospedali".

“La definizione completa delle unità operative complesse, semplici e dipartimentali, l’individuazione delle discipline assegnate genericamente ai presidi delle Asl - ha puntualizzato Saitta - potrà essere effettuata solo con la definizione degli atti aziendali al termine di un percorso che prevede la determinazione della rete territoriale, la definizione delle linee guida dei nuovi atti aziendali, la nomina dei nuovi direttori generali delle aziende entro fine aprile, l’approvazione dei nuovi atti aziendali”.

Entrando nel dettaglio, la delibera prevede: al San Luigi di Orbassano il reinserimento di una medicina-chirurgia d’urgenza ed una medicina ad indirizzo ematologico; nella Città della Salute di Torino una ematologia in più in attesa di una soluzione logistica per la sua collocazione al San Giovanni Bosco e una terapia intensiva neonatale al Sant'Anna; la conferna che per quanto riguarda il ruolo nella rete emergenza-urgenza dei presidi Gradenigo e Martini di Torino la scelta programmatoria di mantenere il Martini come Dea di I livello sotto osservazione e il Gradenigo come pronto soccorso collegato funzionalmente al Giovanni Bosco discende da un numero di passaggi in pronto soccorso complessivamente alto e un bacino di utenza aderente alla propria area di riferimento; l'assegnazione di una radioterapia ad Ivrea: l'apertura dell'ospedale di Susa come struttura di area disagiata con un polo di ortopedia e traumatologia necessario per il comprensorio sciistico, un pronto soccorso h24 (con il sostegno dei reparti di medicina e ortopedia) e con una chirurgia (week surgery), mentre il punto nascite non può essere mantenuto per l’insufficiente parametro di attività che non garantisce la sicurezza alle mamme e ai nascituri; la valorizzazione del Cap di Avigliana per offrire concrete risposte ai bisogni di salute della popolazione; in provincia di Alessandria l'assegnazione di una struttura complessa aggiuntiva di riabilitazione funzionale la cui collocazione (ad esempio a Tortona) sarà decisa con l’approvazione degli atti aziendali, la riconversione delle cardiologie non più previste come strutture complesse al di fuori dei Dea a strutture semplici con letti di appoggio per l’attività di chirurgia interna, una maggiore diffusione della disponibilità delle elisuperfici ad utilizzo notturno per garantire un adeguato funzionamento della rete specialistica cardiologica indirizzando i pazienti presso la struttura più idonea in rapporto alla complessità della patologia, l’assegnazione all’ospedale di Casale Monferrato ella radioterapia-oncologia e della pneumologia: la conferma all'Asl di Asti delle specialità di radioterapia, chirurgia vascolare, gastroenterologia, centro trasfusionale e geriatria, la messa in osservazione di malattie infettive per i prossimi due anni, la garanzia che in tutti i casi in cui verrà meno la struttura complessa resteranno garantite le attività in coerenza con l’Aso e gli altri presidi dell’Asl di Alessandria, l’impegno a reperire le risorse per completare l'ospedale della Valle Belbo; a Vercelli l'operatività dell’emodinamica, sotto osservazione fino al 31.12.2016, la confermate di pneumologia e di malattie infettive secondo una logica di quadrante in coerenza con Novara, la garanzia che in tutti quei casi in cui verrà meno la struttura complessa (per esempio il centro trasfusionale) restano sempre e comunque garantiti i servizi; l'operativitò del punto nascite dell’ospedale di Borgosesia, messo sotto osservazione; la risoluzione a Biella della situazione della geriatria; l’assegnazione a Novara della chirurgia pediatrica e dell’ortopedia pediatrica, a Borgomanero di oncologia, medicina-chirurgia d’urgenza e anatomia patologicam a Ceva di recupero e rieducazione funzionale, a Mondovì della medicina-chirurgia d’urgenza.


 

ggennaro

24 gennaio 2015