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Un corso a distanza per riconoscere l'infarto miocardico acuto

Parte dal Piemonte un'iniziativa pilota rivolta a medici ed infermieri dell'emergenza

La Regione Piemonte, prima in Italia, avvia un corso di formazione a distanza per consentire a medici ed infermieri del 118, dei Pronto soccorso e delle Cardiologie di riconoscere un infarto miocardico acuto nella sua forma più grave (STEMI) dalla corretta lettura di un elettrocardiogramma, in modo da poterlo curare in tempi rapidi ricorrendo ad un’angioplastica primaria.

Il progetto, che si avvale della partecipazione finanziaria di Stent for Life (iniziativa europea per assicurare ai pazienti con infarto miocardio acuto rapido accesso alle procedure salvavita e condotta in Italia con il patrocinio del GISE, Società Italiana di Cardiologia Invasiva) e dell’azienda farmaceutica AstraZeneca, è stato presentato il 6 settembre nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, Ugo Cavallera, assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Sebastiano Marra, direttore della struttura complessa Cardiologia II dell’ospedale Molinette di Torino, Massimo Giammaria, del Laboratorio di Emodinamica della struttura complessa di Cardiologia dell’ospedale Maria Vittoria di Torino e coordinatore scientifico del corso di formazione, Danilo Bono, direttore del Dipartimento interaziendale Emergenza sanitaria 118, Leonardo De Luca, coordinatore nazionale del progetto Stent for Life. Guarda il filmato

Il corso parte dal fatto che la rete piemontese per l’emergenza coronarica si basa sul rapido ed efficace riconoscimento dello STEMI mediante la lettura dell’elettrocardiogramma a 12 derivazioni eseguito al primo contatto tra medico e paziente, da cui deriva il rapido avvio del paziente all’ospedale più idoneo al trattamento dell’infarto in atto. E’ per questo motivo che l’esecuzione e la corretta interpretazione dell’elettrocardiogramma e la sua trasmissione rappresentano un momento cruciale nel percorso diagnostico-terapeutico dello STEMI.

Va però considerato che la capacità di interpretare l’ecg è il frutto di uno studio continuo e dell’esperienza dell’operatore, che generalmente coloro che affrontano in prima battuta un paziente con STEMI non sono specializzati nella lettura dell’ecg, generando uno scarso o erroneo riconoscimento con riduzione dell'efficienza generale del sistema, che il rapido turn over di queste categorie di operatori sanitari obbliga ad una particolare attenzione nella continua formazione professionale, che rappresenta anche una delle prime raccomandazioni impartite dalle linee guida sullo STEMI emanate nel 2012 dalla Società Europea di Cardiologia.

L’idea del corso è stata recepita dall’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte e da Stent for Life, che hanno finanziato il progetto. Ne è scaturito un prodotto, realizzato in collaborazione con Scientific Press/Gruppo OIC di Firenze, usufruibile con qualsiasi personal computer, tablet e smartphone, costituito da un percorso base e un percorso avanzato, propedeutici fra di essi, da completare entro il 31 dicembre 2013. La Regione, in collaborazione con il 118, sta selezionando i primi 1000 candidati che potranno accedere gratuitamente alla piattaforma. Al termine dell’esperienza piemontese, Stent for Life offrirà lo stesso strumento di formazione ad altre Regioni italiane.

“Una rete all’avanguardia - l’ha definita il presidente Cota - che costituisce un ulteriore tassello del disegno complessivo di costruzione di una sanità moderna, quella che vuole portare il paziente nell’ospedale più appropriato per la cura del suo caso e non in quello più vicino a casa ma non all’altezza. Non è importante avere tante Emodinamiche, è importante inserirle nelle strutture capaci di curare al meglio le patologie”.

“Il caso della cura più appropriata di un infarto - ha aggiunto l’assessore Cavallera - fa capire l’importanza della classificazione degli ospedali piemontesi contenuta nella riforma sanitaria”.

ggennaro

06 settembre 2013