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Gli obiettivi dei fondi europei 2014-2020

Rinnovare il sistema economico e produttivo disarticolato dalla recessione

La Regione intende utilizzare i fondi comunitari relativi al periodo 2014-2020, che ammontano a due miliardi e mezzo di euro, per raggiungere un obiettivo ben preciso e di estrema importanza: contribuire ad un forte rinnovamento del sistema economico e produttivo, potentemente disarticolato dalla recessione e colpito a fondo nei suoi tradizionali vantaggi competitivi.

I contenuti del Documento strategico unitario sono stati presentati il 15 luglio a Torino ai soggetti interessati dal presidente Roberto Cota, dal vicepresidente Gilberto Pichetto e dall’assessore Claudia Porchietto.

"I fondi strutturali europei sono, in un momento di crisi come quello che noi stiamo attraversando, le risorse per eccellenza per apportare determinate politiche - ha dichiarato Cota aprendo i lavori - La Regione Piemonte ha una tradizione virtuosa e positiva nell’impiego dei Fondi europei. Proprio per l’importanza di un impiego corretto delle risorse è auspicabile una ampia e costruttiva consultazione sul tema. Da quest’anno avremo addirittura la possibilità, e lo faremo, di raccogliere le segnalazioni anche via Internet. La nostra Regione è caratterizzata da una forte presenza industriale e manifatturiera di qualità ed eccellenza, che può vincere la sfida della competizione globale attraverso un sostegno continuo su ricerca e l’innovazione come stiamo facendo da qualche anno a questa parte. Un altro pilastro fondamentale della ripresa sono le infrastrutture. Sia la Tav, quanto il Terzo valico sono le due arterie fondamentali del cuore pulsante della nostra economia”.

Agendo nel solco delle tre priorità di Europa 2020 - una crescita intelligente per sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione per migliorare la competitività internazionale, una crescita sostenibile per promuovere l’uso efficace delle risorse, delle fonti rinnovabili e delle tecnologie “verdi”, una crescita inclusiva per favorire la coesione sociale e territoriale mediante alti tassi di occupazione - le linee strategiche individuate sono numerose: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione; migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime; favorire la competitività delle piccole e medie imprese e del settore agricolo; sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio; incoraggiare l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi; tutelare l'ambiente ed ottenere un uso efficiente delle risorse; predisporre sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete; sostenere l'occupazione e la mobilità dei lavoratori; dare impulso all'inclusione sociale e combattere la povertà; investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente; potenziare la capacità istituzionale e l’efficienza amministrativa.

Alla programmazione comunitaria il Piemonte si propone di affiancare una programmazione ulteriore, alimentata dalle risorse nazionali destinate al riequilibrio economico e sociale e ad incentivi e investimenti pubblici, e strumenti di sviluppo locale e territoriale sui quali vanta già una notevole esperienza, come i Patti territoriali, i Piani integrati d’area, i Programmi integrati di sviluppo locale, i Programmi territoriali integrati, i progetti integrati di sviluppo turistico, i contratti di fiume e di lago.

L’intervento regionale dovrà inquadrarsi nelle dinamiche generali di trasformazione dei sistemi locali verso strutture e organizzazioni più ampie, indotte dai processi di competizione globale e dal formarsi di reti lunghe fra territori europei. In questo contesto, per il Piemonte appare fondamentale la collocazione nella Macroregione alpina, che costituisce un bacino economico e culturale relativamente omogeneo, nonché snodo di connessione tra l’area mitteleuropea e il Mediterraneo.

In seguito alle tre convergenti iniziative sviluppatesi dal novembre 2011 ad opera delle Regioni alpine, della Convenzione delle Alpi e del programma CTE Spazio Alpino, si profila uno scenario favorevole all’attivazione di una strategia macroregionale europea per le Alpi. Il cronoprogramma di massima prevede che il Consiglio europeo di dicembre 2013 conferisca alla Commissione il mandato di redigere il Piano d’azione per la strategia entro la fine del 2014, in modo da consentire un allineamento con la programmazione 2014-2020. La Macroregione si configura infatti come spazio di condivisione politica di priorità d’intervento e di conseguenti azioni, a cui viene riconosciuta rilevanza per l’intera area e che possono essere realizzate solo in modo coordinato.

Le risorse a disposizione sono ancora in fase di definizione, ma si possono ipotizzare 442 milioni per il Fondo europeo di sviluppo regionale e 442 per il Fondo sociale europeo, ai quali andranno sommati i cofinanziamenti nazionali che, applicati secondo il massimo livello di cofinanziamento comunitario (50%), porterebbero ad un totale di 884 milioni per ciascun fondo. Per il Fondo europeo di assistenza e sviluppo rurale si possono stimare 800 milioni. Si tratterebbe quindi, complessivamente, di 2 miliardi e mezzo di euro per sette anni.


 

ggennaro

15 luglio 2013