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Come sta l'ambiente in Piemonte

Ai primi posti per green economy, riduzione dei rifiuti e balneazione delle acque. Ancora critico l'inquinamento dell'aria

In Piemonte l'ambiente sta bene per quanto riguarda la green economy, la riduzione dei rifiuti e la balneazione delle acque, ma i livelli di inquinamento dell'aria presentano ancora criticità in molte zone, anche se le politiche di risanamento adottate negli ultimi anni stanno dando buoni risultati.

La presentazione della Relazione sullo stato dell’ambiente 2013, effettuata il 26 luglio a Torino presso la Villa della Regina dall’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Ravello, e dal direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, è stata un’occasione per richiamare la centralità dell’habitat nelle sue varie matrici, dall’aria all’acqua, dagli aspetti energetici a quelli dei rifiuti fino agli aspetti naturalistici e faunistici. La complessità del rapporto che affronta sistematicamente e scientificamente le varie problematiche di settore, mettendole a confronto con le normative di riferimento e con le azioni finora intraprese dalla Regione, rappresenta il punto fermo da cui proseguire per far sì che si tenda sempre più al giusto connubio “uomo-natura".

In un’ottica di sostenibilità ambientale, “Lo Stato dell’Ambiente 2013”, come già avvenuto negli scorsi anni, è consultabile solamente in formato elettronico, senza il supporto di altri strumenti e senza l’utilizzo di carta. Un applicativo web rende agevole la consultazione grazie a numerose funzionalità di visualizzazione, download, stampa e condivisione via e-mail e attraverso i principali social network. Nell’anno europeo della qualità dell’aria e pur alla luce dell’archiviazione della procedura d’infrazione a carico dell’Italia, il tema della lotta all’inquinamento atmosferico, in particolare nei centri urbani, rimane prioritario. Disponibile anche una sintesi tecnica.

Aria. Nel 2012 si è confermato il permanere di una situazione generalmente critica del particolato PM10 (il limite dei 35 superamenti/anno è stato registrato in tutte le province tranne Verbania), dell’ozono (in tutte le province un numero elevato di superamento del valore obiettivo di 120 µg/m³) e del biossido di azoto (il valore limite di 40 µg/m3 su base annua è stato superato in almeno una stazione in cinque province, tranne Biella, Cuneo e Verbania) pur registrando negli ultimi anni un quadro di sostanziale stabilità o leggero miglioramento frutto, oltre alle condizioni metereologiche più favorevoli, delle misure di risanamento adottate con il Piano stralcio per la mobilità sostenute con l’erogazione di contributi in conto interessi per l’incentivazione degli interventi in materia di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni in atmosfera. Degno di nota è lo scenario 2015, delineato da Arpa Piemonte sulla base dei modelli previsionali, che in relazione al trasporto su strada, considerato una delle principali sorgenti emissive di inquinanti a maggiore criticità quali gli ossidi di azoto (incidenza del 56%) e le polveri sottili (39%), prevede una riduzione del 27% rispetto al 2008 come conseguenza dell’evoluzione tecnologica del parco legata all’introduzione delle nuove eurocategorie e degli effetti derivanti dall’applicazione delle misure dello stralcio di Piano regionale per la mobilità.

Acque. Buone notizie: dall’analisi dei dati complessivi emerge come 104 corpi idrici fluviali (sui 193 monitorati, circa il 54%) si trovino in stato buono o elevato e quindi conformi all’obiettivo di qualità previsto dalla Direttiva quadro europea 2000/60. Per quanto riguarda i Laghi l’analisi rivela che 5 si trovino in stato buono, e quindi risultano conformi all’obiettivo di qualità, mentre i restanti 7 monitorati presentano invece uno stato inferiore al buono (di questi 5 presentano uno stato sufficiente). Delle 86 zone monitorate per la balneazione, 70 sono risultate di qualità eccellente (81,4%), 14 di qualità buona e 2 sufficiente.

Green economy. Il Piemonte, secondo elaborazioni Ires, si piazza al 6° posto tra le Regioni italiane per le politiche di Green economy messe in atto e al 4° nell’ambito del green business (analisi di cosa viene prodotto, dello scopo e del risultato del processo produttivo). Sono circa 1.300 le eco-imprese, con un fatturato di 2,6 miliardi e un totale di 33.000 addetti.

Rifiuti. Altrettanto buoni sono i dati relativi ai rifiuti prodotti: il report parla di una raccolta differenziata giunta ormai al 51,4%, equivalente a circa 1 milione e 100mila tonnellate smaltite in modo differenziato e avviate a operazioni di recupero. In valori assoluti, rispetto all’anno precedente, i dati evidenziano una significativa diminuzione nella produzione complessiva di rifiuti (-4,7%) e una quantità di produzione pro capite pari a 478,3 chilogrammi, di cui 245,8 raccolti in modo differenziato e avviati a recupero. Ciò significa che l’obiettivo che la Regione si era posta di ridurre la produzione di rifiuti urbani a 500 chilogrammi pro capite entro il 2015 è stato raggiunto con largo anticipo.

Bonifiche. Il Piemonte, prima tra le Regioni italiane, ha completato la mappatura della presenza naturale di amianto, che ha permesso di definire il quadro relativo alla presenza e distribuzione delle aree con potenziale ed accertata presenza. È degli scorsi mesi il bando regionale rivolto a Province e Comuni per la bonifica e lo smaltimento dell’amianto dagli edifici scolastici, un impegno dell’amministrazione che si è tradotto in un investimento di 2.260.000 euro.

Commentando i dati, l’assessore Ravello ha evidenziato che “nel corso di questi anni abbiamo raggiunto obiettivi importanti e apprezzati con progetti che hanno valorizzato e tutelato le peculiarità del nostro ambiente e del nostro territorio, Ricordo i 70 nuovi interventi di recupero ambientale nella valle Bormida, l’avvio dei lavori per 15 dei cantieri appartenenti al progetto Corona Verde, i 9 contratti di fiume finalizzati alla riqualificazione e valorizzazione ambientale dei bacini idrografici. La presentazione di questo rapporto costituisce l’occasione per riaffermare un principio che sostengo da molto e che anche il ministro Orlando ha dimostrato di condividere: l’ambiente è un investimento sul futuro, tanto da giustificare la richiesta di destinare delle risorse specifiche per la promozione di cicli virtuosi e di sottrarre dal Patto di stabilità gli interventi per la difesa del suolo, le opere di bonifica e gli investimenti delle aziende del servizio idrico integrato. Come più volte ricordato - ha concluso - l’investimento di circa 330 milioni di euro negli ultimi 7 anni ha permesso la messa in circolazione di circa 1 miliardo di euro. In tale contesto si inseriscono gli interventi per l’efficientamento energetico degli edifici o il bando per la rimozione delle coperture in amianto dagli edifici scolastici: misure dall’importante valore ambientale che al contempo rappresentano nuovo stimolo per l’economia. Sulla stessa lunghezza d’onda vi è la riflessione anticipata dal Ministero sull’istituzione di un catalogo per le tecnologie ambientali al fine di potenziare il rapporto tra la ricerca su questo fronte e i loro effetti sull’ambiente, sulla competitività delle imprese e sull’occupazione”.

“Grazie all'elaborazione dei dati - ha specificato Angelo Robotto - Arpa è in grado di offrire agli enti competenti le risposte e gli elementi utili ad assumere quelle decisioni, a livello politico e amministrativo, che portino al miglioramento dell'ambiente del nostro territorio. Il 2013 ha visto l'inizio del mio mandato da direttore generale dell'Agenzia. È mia intenzione, in attuazione e coerenza con gli indirizzi regionali, potenziare l'efficacia e l'efficienza delle attività di controllo di Arpa per mettere a sistema azioni incisive nei confronti delle attività antropiche e proseguire nel percorso già intrapreso di salvaguardare l'ambiente e renderlo più vivibile”.


 

sdepalma

26 luglio 2013