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Aiuti a madri e padri che lavorano e alla prima infanzia

Un pacchetto da 3 milioni a sostegno delle famiglie piemontesi

“Abbiamo deliberato un pacchetto di misure importanti e concrete a favore della conciliazione dei tempi di lavoro, facendo così fare un ulteriore passo in avanti alla nostra azione politica all’insegna del sostegno alle famiglie piemontesi“: lo ha annunciato il presidente della Regione, Roberto Cota, al termine della riunione di Giunta da lui diretta il 7 marzo.

“Si tratta - precisa l’assessore alle Pari opportunità, Giovanna Quaglia - di interventi realizzati sulla base di un’intesa con il Dipartimento Pari opportunità a cui, di concerto con l’assessore alle Politiche sociali, Caterina Ferrero, daremo corso nei prossimi mesi, tra i quali figura anche una misura, mai realizzata, di sostegno al congedo parentale dei papà. Si tratta di un contributo che consente alle mamme di rientrare al lavoro e ai papà di essere più direttamente coinvolti nella vita familiare”.

Dei numerosi bandi previsti dal pacchetto di misure, per un investimento complessivo di circa 3 milioni di euro, ecco alcuni esempi:

- Sostegno alla realizzazione di centri di custodia oraria e di nidi in famiglia in Comuni privi di servizi per la prima infanzia. Con un milione di euro accanto ai bandi regionali per la realizzazione di asili nido e micronidi un’apposita misura consentirà la diffusione sul territorio di ulteriori servizi, a carattere più flessibile e di dimensione più adeguata alle esigenze delle famiglie residenti nei piccoli Comuni, molti dei quali sono al momento privi di qualsiasi servizio, per i minori tra zero e tre anni. I progetti potranno essere presentati da Comuni singoli o associati, Comunità montane e collinari, Ipab, onlus, fondazioni, cooperative sociali ed altri enti del settore socio-educativo.

- Incentivo all’utilizzo del congedo parentale da parte dei padri. L’intervento, a carattere innovativo e sperimentale, si concretizza in un contributo per i padri lavoratori dipendenti di imprese private che fruiscono del congedo parentale in tutto o in parte al posto della madre lavoratrice dipendente, nel primo anno di vita del loro bambino. Lo stanziamento è di 200.000 euro.

- Realizzazione e prima attivazione di nidi aziendali, anche in ambito rurale. Soggetti privati potranno presentare progetti per attivare nidi o micro-nidi nei luoghi di lavoro, con priorità all’ambito rurale, usufruendo di un contributo complessivo di 750.000 euro.

- Aggiornamento continuo delle donne assenti dal lavoro per periodi medio/lunghi legate ad esigenze di conciliazione e alla facilitazione del rientro al lavoro. I progetti presentati da soggetti privati dovranno prevedere il mantenimento, nel periodo di assenza, di un flusso costante di informazioni relative all’ambito di lavoro, anche tramite attivazione di collegamenti telematici; la realizzazione di attività di aggiornamento/formazione mirate al positivo reinserimento lavorativo, tale da consentire la continuità e lo sviluppo del proprio percorso professionale, con l’eventuale introduzione di una figura, adeguatamente formata e specializzata, per l’accompagnamento al rientro delle lavoratrici. A disposizione ci sono 380.000 euro.

- Sostegno alle lavoratrici per modalità flessibili di organizzazione dei tempi di lavoro. I progetti, presentati da soggetti privati, dovranno incidere sull’organizzazione dei tempi di lavoro prevedendo in particolare la realizzazione di formule organizzative di lavoro decentrato per introdurre e/o rafforzare modelli flessibili di telelavoro (domiciliare, presso telecentri, postazioni mobili); attivazione dell’utilizzo del part-time con modalità flessibili e reversibili, destinato anche ai livelli più alti; attivazione di soluzioni innovative di job sharing (lavoro ripartito o condiviso tra più lavoratrici) anche in posizioni medio-alte e di job rotation (rotazione o sostituzione tra lavoratrici). Lo stanziamento è di 400.000 euro.

redazione

07 marzo 2011