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Giustizia: si potenzia il "modello Torino"

Offrire servizi pių efficienti č anche un elemento si sviluppo economico

da sx Alfano, Cota e BrunettaIl “modello Torino” sulla giustizia va ulteriormente potenziato, in quanto oltre ad offrire ai cittadini servizi più efficienti grazie al migliore funzionamento dei tribunali è anche un elemento di sviluppo economico, poichè è in grado di orientare le imprese nella scelta del territorio in cui insediarsi.

E’ la considerazione sulla quale si basa il protocollo d’intesa firmato il 7 febbraio nel palazzo della Regione dai ministri della Giustizia, Angelino Alfano, e per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, dal presidente della Regione, Roberto Cota, e da esponenti di Provincia (il presidente Antonio Saitta), Comune (il sindaco Sergio Chiamparino), Tribunale, Unione Industriale, Camera di Commercio, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Università degli Studi, Ordine degli Avvocati, Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili, Collegio Notarile di Torino.

Il documento impegna i firmatari a costituire una Conferenza per la giustizia ove elaborare le strategie e le soluzioni necessarie ad assicurare la funzionalità di numerosi servizi: potenziamento delle forme di tutela e difesa dei diritti dei cittadini, delle famiglie, dei minori, delle imprese e dei professionisti; semplificazione delle procedure di informazione, accesso e fruizione dei servizi della giustizia, anche attraverso il coinvolgimento e la partnership con altre amministrazioni pubbliche sul territorio di Torino; gestione integrata dei servizi della giustizia e lo sviluppo di sistemi informativi interoperabili fra le diverse strutture pubbliche coinvolte, al fine di ridurre i tempi di lavoro, aumentare la qualità delle prestazioni, ridurre i costi di gestione; sviluppo di sistemi di valutazione e rendicontazione sociale sui risultati ottenuti; realizzazione di un servizio di relazioni con il pubblico; completamento del progetto “Best Practices” già avviato in partnership con la Regione Piemonte; attuazione del processo telematico. Per la realizzazione di tali finalità i soggetti interessati possono provvedere anche mediante l’utilizzo di proprio personale presso gli uffici giudiziari.

“Il modello Torino, che ha ottenuto riconoscimenti in ogni sede per la celerità dei procedimenti, soprattutto in riferimento ai processi civili, è un esempio di efficienza che porta oltre il 50% dei procedimenti a concludersi entro un anno e oltre il 95% a rispettare il termine triennale di durata in primo grado, è ed anche uno strumento per la competitività del sistema produttivo - ha affermato Cota - Avere procedimenti celeri vuole dire avere un servizio efficiente per i cittadini. Quando un investitore straniero deve scegliere dove andare, valuta anche in quanto tempo può avere la soddisfazione dei propri diritti ricorrendo alla giustizia. E’ uno degli elementi che pesano dal punto di vista della competitività del sistema produttivo, insieme al sistema fiscale, le infrastrutture, la burocrazia. Questo è il motivo che mi ha mosso verso l’assunzione di una funzione di coordinamento di questa iniziativa e creare una vera e propria squadra”.

Cota ha poi annunciato che “la Regione metterà sul piatto una misura, che vogliamo costruire insieme a tutti i soggetti interessati al progetto: si tratterà di risorse che noi destineremo all’obiettivo di dare un supporto all’amministrazione della giustizia piemontese. L’assessore Massimo Giordano è già al lavoro per la realizzazione concreta di questa iniziativa, che rientra nel disegno politico avviato con i piani per il lavoro e per la competitività”.

Il ministro Alfano ha posto l’accento sul fatto che “oltre le divisioni ideologiche e le polemiche quotidiane, c’è una squadra chiamata Stato che gioca per fare funzionare meglio la giustizia, un servizio a cui possono contribuire tutti quelli che hanno un ruolo importante dal punto di vista sociale nella struttura territoriale di una comunità. Il modello Torino può essere applicato in tutta Italia, e il suo valore aggiunto è la squadra che non ha un colore politico, ma dove tutti puntano alla qualità del servizio”.

Il ministro Brunetta ha dal canto suo evidenziato che anche Torino si sta avviando sulla strada dell’innovazione tecnologica anche nel campo della giustizia: “Ci impegnamo alla digitalizzazione del fascicolo delle indagini preliminari, che sarà rilasciato in copia dalla procura agli aventi diritto su supporto digitale, alla digitalizzazione del fascicolo del gip e del fascicolo del dipartimento. E ancora, ci impegnano alla semplificazione delle procedure di rilascio di copie, comunicazioni e notifiche ai difensori, anche attraverso l’utilizzo della posta elettronica certificata. Applicare queste innovazioni vuole dire produttività, trasparenza, efficienza, ed è un buon contributo alla soluzione dei problemi della giustizia. Dematerializzazione con eliminazione della carta, possibilità di consultare da remoto banche date e fascicoli, digitalizzazione del processo sembrano cose metafisiche e astruse, in realtà sono l’80% dei problemi della giustizia”.

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07 febbraio 2011