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Italia 150 deve guardare al futuro

Il federalismo necessario per uno Stato pił moderno

“Nessuna retorica. ma uno sguardo rivolto al futuro che tenga conto delle aspettative della gente e dei giovani in particolare”: è la direzione per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia che il presidente del Piemonte, Roberto Cota, ha indicato nell’intervento svolto il 5 giugno a Palazzo Reale davanti al capo dello Stato, in visita a Torino per la presentazione ufficiale del programma delle manifestazioni.

"Mi sono chiesto - ha sottolineato Cota - quale chiave di lettura dare a queste celebrazioni, o meglio quali aspetti mettere in luce secondo la mia sensibilità, ma anche e soprattutto secondo la sensibilità e le aspettative dei piemontesi. A mio avviso esistono due modi per affrontare l'evento: il primo, fatto di retorica, di autocelebrazione, un po' di pensiero unico, insomma una modalità vecchia, dove in buona sostanza si recita sempre lo stesso copione; il secondo che cerca di proiettarsi verso il futuro, che tiene conto delle aspettative della gente, soprattutto dei giovani. Ho suggerito di inserire nel programma uno studio per comprendere come i giovani vedano il rapporto Stato-Istituzioni. Il 2011 e le varie iniziative che vi sono connesse non possono essere un punto di arrivo, semmai devono essere un punto di partenza per attualizzare l'organizzazione dello Stato e migliorare il rapporto coi cittadini".

"Ho molto apprezzato - ha rimarcato rivolto a Napolitano - i suoi richiami sulla necessità delle riforme: il federalismo è assolutamente necessario perché serve per ottenere uno Stato più moderno, più vicino alle gente, dove il senso di responsabilità e le aspirazioni di autogoverno si coniughino col contrasto agli sprechi, che non siamo più in grado di sopportare. Deve esserci quindi la riforma della pubblica amministrazione e della macchina regionale. Anche su questo tema - ha rimarcato Cota - farebbe piacere costruire un clima nuovo, perché o si cambia o non si va da nessuna parte. Non ci sono rendite di posizione da conservare, ma servizi ai cittadini che devono essere garantiti. Se non si tagliano gli sprechi e i privilegi, bisogna tagliare i servizi , e questo non può essere accettato. Ecco il senso che io intendo dare alle celebrazioni del 2011”.

Cota ha poi annunciato estrema attenzione “alle spese che verranno fatte per il 2011, per evitare che le celebrazioni stridano con il momento. All'interno del comitato c'é una grande convergenza su questo. Non dobbiamo sprecare le risorse e posso assicurare che verrà accolto l’invito del capo dello Stato: punteremo a fare infrastrutture durevoli che non comportino sprechi. In questo momento dobbiamo sapere che esiste una priorità, che è quella del lavoro, e quindi pensare prioritariamente a politiche attive per creare nuova occupazione”.

Lasciando Palazzo Reale, il presidente della Repubblica ha ricordato che “lo Stato unitario nacque nel 1861 con una forte impronta centralizzatrice, all'insegna di una uniformità che ha rappresentato un vizio di origine che ha poi avuto una fondamentale correzione. Nel processo unitario ci fu anche una componente del pensiero federalista, anche se poi lo Stato nacque senza di essa”. La “correzione” che è stata apportata a quell’impronta, e che ha costituito quasi "una svolta", la si ebbe nel 1945 con la Liberazione e poi nel 1947 con le Regioni a statuto speciale e "con l'approvazione di una Costituzione che all'articolo 5 lega l'unità e l'indivisibilità della nazione italiana alla promozione delle autonomie locali".

Domenica mattina Cota ha accompagnato il presidente della Repubblica prima al quotidiano La Stampa, dove è stato presentato l’archivio digitale realizzato anche con il contributo della Regione, e poi a Santena, per l’omaggio alla tomba di Cavour e l’intervento ad un convegno in occasione del secondo centenario della nascita dello statista. “Due i punti che mi hanno colpito positivamente del discorso di Napolitano - ha commentato Cota - Sono il richiamo ai giovani e alla necessità di celebrare i 150 anni dell’Unità d'Italia senza retorica, guardando al futuro. Me lo ha ripetuto quando mi ha salutato. L'altra cosa è stata il suo richiamo alle riforme per uno Stato moderno e federale".

Galleria fotografica
(foto di M. Rutigliano)
La presentazione di Esperienza Italia
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La visita a Santena
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06 giugno 2010