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  • La sintesi del piano (0kb)

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  • Le dichiarazioni del presidente e degli assessori (0kb)

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  • L'intervento audio del presidente (0kb)

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  • I commenti di sindacati e imprenditori (0kb)

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  • Il testo completo del piano (0kb)

Il piano straordinario per l'occupazione in Piemonte

Quattro assi di intervento che la Regione finanzia con 400 milioni

Il presidente Cota con il ministro BossiPiù lavoro, più competitività, più credito, meno burocrazia sono i quattro pilastri che reggono il piano straordinario per l’occupazione, che la Regione ha predisposto per fronteggiare la crisi economica e per la cui attuazione vengono stanziati 400 milioni di euro.

Il piano - primo in Italia nel suo genere, redatto con caratteri di emergenzialità a poche settimane dall’insediamento della nuova Giunta, coordinato dall’assessorato allo Sviluppo economico, e frutto di un confronto con le organizzazioni economiche - è stato presentato il 16 giugno dal presidente della Regione, Roberto Cota, e dagli assessori allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, al Lavoro e Formazione professionale, Roberto Rosso, al Turismo, Alberto Cirio, e agli Affari istituzionali, Elena Maccanti.

La considerazione che gli effetti della recessione già pesano molto sulle famiglie e le imprese piemontesi ed il convincimento che essi possano accentuarsi ulteriormente hanno indotto l’amministrazione a concentrare nel piano misure dotate di caratteristiche comuni: la rapidità con la quale possono essere attivate e la loro capacità di produrre effetti già nel breve periodo.

I 400 milioni di euro sono individuati per la gran parte nei fondi europei, nelle risorse a disposizione delle direzioni regionali e in fondi residui di alcune misure attivate in passato e scarsamente utilizzate. A questo proposito va evidenziato che proprio per consentire alle imprese una maggiore possibilità di utilizzo delle misure adottate, verrà realizzata una speciale “task force antiburocrazia”, con l’obiettivo di agevolare il più possibile l’ottenimento dei finanziamenti necessari.

Quattro gli assi di intervento: politiche attive del lavoro, dotato di 189.600.000 euro; rilancio della competitività piemontese, che ha a disposizione 178.550.000 euro; semplificazione e sburocratizzazione, con 1.100.000 euro; accesso al credito delle imprese, finanziato con 21.000.000 di euro. Riguardano gli incentivi diretti alle assunzioni, strumenti di natura indiretta che mirano a far crescere le imprese piemontesi e ad attrarne di nuove sul territorio, forme di defiscalizzazione e semplificazione per facilitare l’accesso al credito.

“Abbiamo voluto compiere una precisa scelta di valori e di priorità, e al primo posto di queste priorità c’è il lavoro. Vogliamo creare opportunità e miriamo a premiare la stabilità favorendo l’incremento dei contratti a tempo indeterminato - ha dichiarato Cota - Importante è anche il ruolo delle fondazioni bancarie, che contribuiscono con 30 milioni”. “Il piano - ha approfondito Giordano - è un misto di innovazione e tradizione, in quanto contiene misure molte create appositamente e altre già esistenti ma rimodulate, che vuole essere immediatamente applicabile per affrontare una situazione purtroppo molto seria”. Rosso si è soffermato “sul riequilibrio delle misure a favore delle piccole imprese e la sostituzione del sostegno al reddito con il reinserimento nel mondo del lavoro”, Cirio ha evidenziato che “per ottenere nuovi finanziamenti le imprese turistiche devono dimostrare di aumentare l’occupazione e si sosterranno le scuole delle aree disagiate”, Maccanti ha posto l’accento “sul coinvolgimento delle società partecipate dalla Regione, come Finpiemonte, Ceip e consorzi di garanzia”.

I contenuti del piano sono stati quindi illustrati da Cota e Giordano al ministro per le Riforme, Umberto Bossi, in visita in Regione. “Il lavoro è importante - ha commentato il ministro - e il Piemonte in questo modo va nella direzione giusta”.

Pareri postivi sui contenuti del documento sono stati espressi anche da Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Una delibera approvata il 29 giugno affida alle direzioni regionali Attività produttive e Istruzione, Formazione professionale e Lavoro il coordinamento tecnico del Piano e la sua attuazione per la parte di competenza di ciascuna.

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Il piano straordinario per l'occupazione in Piemonte
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Foto di G.Mariotti

16 giugno 2010