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Contro la violenza sessuale e domestica alle donne

La Regione vara una rete di prevenzione

“Il nostro obiettivo è definire una modalità assistenziale alle vittime di violenza domestica e sessuale che sia adeguata e omogenea su tutto il territorio, intensificando anche la formazione degli operatori e il monitoraggio della realtà, con particolare attenzione ai fenomeni sommersi”: Eleonora Artesio, assessore alla Tutela della salute e Sanità, commenta così l’approvazione della rete regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno alle vittime, deliberata il 21 settembre dalla Giunta.

Punto di riferimento principale sarà il Centro ospedaliero per l’assistenza alle vittime di violenza domestica e sessuale. Costituito dall’integrazione dei centri SVS-Bambi dell’Aso OIRM-Sant’Anna e Demetra dell’Aso San Giovanni Battista-Molinette di Torino, avrà il compito di prendere in carico, 24 ore su 24, le donne provenienti dagli ospedali della città e della prima cintura. I criteri e le modalità per il trasferimento dagli altri nosocomi saranno definiti con un successivo protocollo. Inoltre, garantirà interventi di emergenza-urgenza, servizi ginecologici, psicologici, attività ambulatoriali anche in fase di follow-up e la formazione costante di tutti gli operatori coinvolti nell’attività.

Ogni azienda sanitaria dovrà individuare un referente, che avrà il compito di coordinare la costruzione della rete locale all’interno dei pronto soccorso e sul territorio di competenza. A livello di ogni singolo presidio ospedaliero un medico e un’ostetrica o un infermiere applicheranno i protocolli regionali, adattandoli alla specificità della propria realtà e individuando il percorso più idoneo per ogni donna (dalla presa in carico diretta all’attivazione della rete psico-sociale). Il coordinamento regionale della rete supporterà l’assessorato alla Tutela della salute e Sanità nel monitoraggio delle attività svolte e nell’aggiornamento dei protocolli clinici e delle linee guida operative.

L’intero percorso di realizzazione della rete sarà svolto in stretta collaborazione con gli altri soggetti che lavorano per la prevenzione della violenza e il sostegno alle vittime, dai servizi sociali alle autorità giudiziarie, alla pubblica sicurezza alle associazioni di volontariato.
Per l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) la violenza è la prima causa di morte per le donne fra i 15 e i 44 anni. Secondo l’indagine Istat del 2006, in Piemonte circa 33 donne su 100 hanno subito nel corso della vita violenza fisica o sessuale, a fronte del 31% delle donne italiane. Una recente ricerca svolta in collaborazione tra la Consulta delle Elette della Regione e l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte ha evidenziato come nel periodo 2005-2007, a fronte di 19.656 denunce, l’88% sia stato determinato da minacce, ingiurie e lesione, il 12% da reati più violenti e l’1% da omicidi e tentati omicidi.

“La rete - prosegue Artesio - è un tassello che si aggiunge a quelli già costruiti dalla Regione negli ultimi anni. Nel 2008 è stato approvato il Piano per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno alle vittime, che rappresenta anche uno degli obiettivi del Piano socio sanitario 2007-2010. Nello stesso anno, la Giunta ha deliberato la creazione di un fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti e, nel maggio del 2009, il Consiglio regionale ha approvato con legge l’istituzione dei centri antiviolenza con case rifugio. La rete sanitaria, quindi, integra il percorso fatto finora e caratterizza con più forza l’impegno e gli sforzi profusi grazie alla collaborazione tra le istituzioni pubbliche e il privato sociale”.

21 settembre 2009