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Documentazione:

Nuova influenza A: pronto il piano pandemico regionale

Si articola in quattro livelli di allarme, fino all'emergenza

Il Piemonte si prepara ad affrontare il massiccio arrivo della nuova influenza A/H1N1 previsto per l’autunno: nella seduta del 20 luglio la Giunta ha approvato il nuovo piano di programmazione regionale di risposta alle emergenze infettive, redatto dai tecnici dell’assessorato alla Tutela della salute e Sanità sulla base delle linee guida nazionali e di quelle dell’Organizzazione mondiale della Sanità.

Il documento prevede innanzitutto la costituzione di un’organizzazione stabile e definita dei riferimenti regionali e locali per le emergenze infettive, definendone compiti e ruoli e fissando la catena di comando nelle varie fasi della pandemia.

A livello regionale verrà istituito un gruppo tecnico sulle emergenze infettive, di cui saranno chiamati a fare parte i dirigenti dell’assessorato, il Coordinamento regionale della prevenzione, il Centro controllo malattie dell’Asl TO1, il Seremi (Servizio di riferimento regionale per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive), il Dipartimento regionale 118 e il Dipartimento integrato malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia. A livello di ciascuna Asl, invece, si darà vita a un gruppo locale di emergenze infettive coordinato dal direttore sanitario.

Quattro i livelli di allarme previsti, fino a quello di emergenza pandemica regionale, nel cui caso sarebbe l’assessorato a gestire l’organizzazione dei servizi sanitari per i contagiati.
Le misure operative da assumere in ciascun momento (ad esempio quelle di protezione degli operatori, quelle per la riduzione del rischio di trasmissione oppure quelle per la sorveglianza e la cura dei pazienti) verranno definite dal gruppo tecnico sulle emergenze infettive alla luce dell’evolversi della situazione, seguendo le indicazioni nazionali e internazionali.

“Il ministero - aggiunge l’assessore Eleonora Artesio - sta inoltre predisponendo un piano di vaccinazioni articolato in due fasi: la prima, che dovrebbe svolgersi contemporaneamente alla vaccinazione contro l’influenza stagionale, sarà mirata a proteggere gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, gli addetti ai pubblici servizi e i malati cronici; la seconda, finalizzata al controllo della malattia, inizierà con l’immunizzazione dei giovani, che alla luce dei dati epidemiologici appaiono i più esposti al contagio”.

 

20 luglio 2009