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  • Il mercato del lavoro in Piemonte (0kb)

Mercato del lavoro: situazione preoccupante in tutto il Piemonte

Aumento senza precedenti della cassa integrazione

L'assessore Migliasso durante la presenrtazione dei datiAumento senza precedenti della cassa integrazione (+1351% l’ordinaria, +72% la straordinaria), tasso di disoccupazione più alto nel Centro-Nord, 15.000 persone in mobilità (+65%), flessione verticale delle assunzioni: i dati sul mercato del lavoro in Piemonte e sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali descrivono una situazione preoccupante, che interessa tutto il territorio.

Scendendo nel dettaglio delle cifre fornite il 10 luglio dall’assessore regionale al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso, si riscontra che la disoccupazione è salita al livello più alto del Centro Nord: dal 4% del 2007 si passa al 5% del 2008, al 6% nell’ultimo trimestre 2008 fino al 7% attuale. Da 90.000 le persone in cerca di lavoro sono ora 140.000. Si tratta in prevalenza di maschi, a causa delle difficoltà dell’industria, tanto che il divario di genere, che ancora nella prima metà del 2008 era netto (4,8% contro 6,5%) si è sensibilmente ridotto: sempre nel primo trimestre 2009 il valore maschile era 6,7%, a fronte del 7,3% femminile.
Nel primo semestre 2009 sono state oltre 15.000 le iscrizioni nelle liste di mobilità: erano 9.100 nell’analogo periodo 2008. L’aumento è del 65% circa.

Le assunzioni rilevate dai Centri per l’Impiego hanno registrato una flessione verticale da ottobre 2008 ed a maggio 2009 si evidenzia un’ulteriore caduta del 30% circa, ma con punte di -50% nell’industria, specie metalmeccanica. Solo l’agricoltura sembra esente, mentre le occasioni nei servizi, in relativa tenuta nel 2008, sono anch’esse in marcata diminuzione.
La cassa integrazione ordinaria registra da ottobre 2008 un aumento eccezionale e assolutamente senza precedenti, con un picco a maggio 2009 di ben 17 milioni di ore, mentre a giugno si constata una lieve contrazione a 12 milioni. Nel primo semestre 2009 l’Inps ha autorizzato più di 62 milioni di ore (negli ultimi vent’anni il picco massimo raggiunto è stato nel 1993 con 52 milioni di ore). La cassa straordinaria è più sotto controllo, anche se anch’essa in tendenziale crescita: +72% nel primo semestre 2009 sull’analogo periodo 2008, un tasso consistente, ma poca cosa rispetto al +1351% dell’ordinaria. Il Piemonte diventa così la regione italiana dove l’aumento è più rilevante: le ore medie autorizzate per occupato nei primi sei mesi del 2009 sono state 155, rispetto alle 77 della Lombardia e alle 35 di Veneto ed Emilia Romagna, con una media nazionale inferiore a 70. Su base provinciale, si evidenziano le particolari criticità delle province di Asti e Torino, dove maggiore è la presenza del metalmeccanico, ma la situazione è ovunque preoccupante, con un tasso di aumento molto sostenuto a Cuneo e indici elevati anche a Vercelli e Biella.

Il ricorso alla cassa in deroga, che con l’accordo Regione-Inps-parti sociali del 27 maggio è stato estesa a tutti i settori e a tutte le tipologie di impresa, registra un’impressionante accelerazione delle domande: tra gennaio e giugno 2009 ne sono pervenute 4.300 (per gran parte dalle aziende artigiane, con una forte prevalenza di metalmeccanico e un’incidenza rilevante di tessile e orafo) contro le 1.450 dell’intero 2008, e coinvolgono oltre 24.000 lavoratori con un impegno di spesa che a preventivo supera i 100 milioni di euro. Regione e Inps hanno potenziato le proprie strutture per accelerare il più possibile i pagamenti, che procederanno in ordine cronologico a partire dalle domande di marzo.

“Siamo molto preoccupati - ha affermato l’assessore Migliasso - per la gravità della situazione e per l’entità delle risorse che dovranno ancora essere messe a disposizione dal Governo per affrontarla. Solo tre giorni fa è stato finalmente firmato dal ministro Tremonti il decreto che assegna i primi 50 milioni al Piemonte, con i quali copriremo solo parzialmente le richieste già pervenute. Abbiamo già chiesto al ministro Sacconi di provvedere ad ulteriori assegnazioni per rispondere alla esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori piemontesi e delle loro famiglie. La Regione ha impegnato le risorse di propria competenza per l’erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga: 100 milioni del Fondo sociale europeo e 15 del proprio bilancio, ai quali si aggiungono ulteriori 22,5 milioni per sostenere i lavoratori in particolare situazioni di difficoltà. Inoltre, si stanno studiando tecnicamente le modalità per poter anticipare la cassa integrazione straordinaria ai lavoratori coinvolti da fallimento o chiusura di azienda”.

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10 luglio 2009