Settembre 2013

Il presidente Roberto Cota ha espresso “la più affettuosa solidarietà ai segretari regionali dei sindacati degli edili oggetto dell'ennesima vile intimidazione da sedicenti No-Tav. Domani pomeriggio sarò a Susa per testimoniare la mia vicinanza ad amministratori locali e lavoratori della valle e per dare un segnale chiaro di attenzione verso quei territori. Sulla Tav la via da seguire è quella di parlare poco e lavorare molto”.

Lo stesso sentimento è stato manifestato dall'assessore all'Edilizia, Giovanna Quaglia: “La Regione Piemonte esprime ferma condanna e piena solidarietà ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali colpite ieri da gravi intimidazioni. Si tratta di un fatto grave che non servirà certo a fermare il confronto aperto dalla Regione con le sigle sindacali per affrontare tutti i temi connessi alla realizzazione dell'Alta velocità in Valsusa e del Terzo Valico, dalla tutela dei lavoratori, alla trasparenza degli appalti, al rilancio del settore edile. Di fronte a questi vili gesti intimidatori, l'impegno della Regione a fianco di imprese, lavoratori e forze dell'ordine ne esce rafforzato".
 

"Ho parlato con il Presidente di Alitalia Roberto Colaninno. Abbiamo concordato di vederci nei prossimi giorni. Gli ho chiesto ovviamente informazioni sulla situazione della Compagnia con particolare riferimento ai programmi riguardanti lo scalo di Caselle. Ho colto una disponibilità per quanto riguarda le esigenze di collegamento del nostro territorio, legate ad una realtà industriale e produttiva. Le valuterò compiutamente in occasione del nostro prossimo incontro anche quando la situazione complessiva sarà più chiara". Lo ha dichiarato il Presidente della Regione, Roberto Cota.

Non nasconde la rabbia l’assessore al Lavoro Claudia Porchietto, dopo l’incontro per Abit, che ha visto l’azienda svincolarsi da qualsiasi impegno sul fronte della salvaguardia dei livelli occupazionali e della continuità del sito produttivo. “Come Isitutuzione ci sentiamo presi in giro: noi offrivamo soluzioni concrete e la proprietà le archiviava in un cassetto avendo già deciso la strada dello smantellamento di Abit da Grugliasco”. L’esponente della Giunta Cota continua: “L’azienda non ha neppure chiesto di posticipare la procedura di messa in mobilità prevista per lunedì nonostante millanti che vi sono ancora in corso trattative. Una scelta che depone ulteriormente contro la loro buona volontà di trovare una soluzione per le 107 famiglie coinvolte. La volontà sembra sempre di più essere quella di svuotare il marchio del carico occupazionale per ottenere la migliore offerta economica. Una scelta in sfregio ai lavoratori che hanno dato il cuore per l’azienda, anche evitando scioperi che l’avrebbero messa in difficoltà”.

“Personalmente non starei tranquilla neppure se fossi nella posizione di conferitore di latte. - ha spiegato Porchietto - perché spostata la produzione a centinaia di km di distanza potrebbero nel medio periodo ricevere pure loro il benservito. Assisto con disgusto all’ennesimo marchio che viene scippato dal Piemonte. Una operazione che Cooperlat peraltro sta conducendo senza alcun senso né economico, né industriale, né di responsabilità sociale d’impresa: è una azione che non si regge in piedi mossa solo da questioni di business. Le Istituzioni si adopereranno fino all’ultimo per scongiurare l’ennesimo scippo di know how, tradizione, dedizione e qualità dal proprio territorio”.

Lunedì 30 settembre, alla ore 14, al Centro Incontri della Regione, è in programma la conferenza, rivolta alle insegnanti della scuola primaria, dal titolo “La narrazione familiare adottiva a scuola”. Il progetto “La narrazione familiare adottiva a scuola” è dedicato alle figure educative che accolgono minori adottivi. Nell’ambito del progetto è stato redatto uno strumento cartaceo, la Guida Attiva dal titolo “ACCUdire l’adozione a scuola”, contenente schede didattiche e tavole illustrate da utilizzare con gli alunni per trattare temi quali: “come si diventa famiglia”, il diritto del minore a crescere in una famiglia e il racconto di “come si diventa famiglia adottiva”. La Guida verrà presentata e distribuita durante le 8 conferenze programmate sul territorio piemontese secondo il calendario allegato. Alla conferenza di lunedì 30 settembre, interverrà l’assessore regionale alle Politiche sociali, Ugo Cavallera.

L'assessore regionale agli Enti Locali, Riccardo Molinari, ha espresso parere "nettamente contrario" al progetto del Governo per la riforma degli enti locali. Lo sottolinea lo stesso Molinari, che ha espresso il parere in videoconferenza con la Commissione Affari Istituzionali e Generali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Molinari è contrario al "previsto declassamento ad enti di secondo livello delle Province", perché "priva tali enti della prerogativa di essere l'espressione diretta del corpo elettorale". E' contro le città metropolitane, perché il progetto "non è coerente con le caratteristiche territoriali delle diverse Regioni" e in Piemonte porterebbe a "una troppo estesa area metropolitana comprendente enti montani o collinari di minima dimensione". E dice "no all'obbligatorietà per i Comuni della forma aggregativa dell'unione per lo svolgimento delle funzioni statali fondamentali", perché "in aperto contrasto con la previsione della Legge 11\2012 recentemente approvata dalla Regione Piemonte, che ha inteso lasciare alla
libera e autonoma determinazione degli enti locali la scelta di optare per la formula dell'unione o della convenzione".

"Entro il prossimo 15 ottobre il ministro all’Ambiente, Andrea Orlando, convocherà il Piemonte e la Liguria per definire il danno ambientale subito dall’inquinamento dell’Acna di Cengio. Abbiamo appena ricevuto la comunicazione da Roma". Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente, Roberto Ravello, nel corso dell’audizione delle associazioni ambientaliste della Val Bormida. Ravello ha ricordato la sottoscrizione del “Contratto di fiume” e ha detto che "finalmente i rapporti tra Piemonte e Liguria, sulla questione, sono tornati normali, dopo che per anni le due Regioni non si sono nemmeno parlate. Quanto al danno, stimato oggi intorno ai 300 milioni di euro, andrà riformulato nella riunione romana convocata da Orlando, anche per non perdere quanto potrà essere rifuso dalla società che ha acquisito i debiti per risarcimento di Eni".