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archivio in breve

Ottobre 2011



Tutelare le categorie pił deboli

Per il presidente della Regione, Roberto Cota, è necessario tutelare maggiormente le categorie di lavoratori più deboli rispetto ai dipendenti pubblici, che invece hanno maggiori garanzie e privilegi. "Viviamo - ha detto intervenendo il 28 ottobre all'assemblea regionale di Federsolidarietà a Torino - una situazione di profonda disuguaglianza. Oggi ci sono varie tipologie di lavoro e di relative tutele: chi lavora nel pubblico a tempo indeterminato ha il massimo delle tutele; chi lavora nel privato a tempo indeterminato ha buone tutele; chi lavora nel privato a tempo determinato ne ha meno e chi lavora nelle cooperative talvolta ne ha davvero poche. Ci sono poi i tanti giovani che non riescono neanche ad avvicinarsi al mondo del lavoro. Il 'popolo dei mille euro' ha il diritto di arrabbiarsi se qualcuno è stato assunto nel settore pubblico per fare da ammortizzatore sociale e magari è li a girarsi i pollici. Non ho il problema di dover piacere a tutti a seconda del posto in cui vado: una volta fatte le cose, la gente giudicherà".

Cota ha poi sostenuto che "prima di aprire eventualmente la sanità all'ingresso di privati è necessario fare funzionare meglio il servizio pubblico. Non accetto che le strutture ospedaliere, soltanto perché pubbliche, debbano essere inefficienti. Poi, eventualmente, potremmo anche parlare di mix tra pubblico e privato. Ma prima è assolutamente necessario che il pubblico funzioni bene. La politica deve uscire dalla sanità. Per questa ragione ho nominato assessore Paolo Monferino. Non è più tollerabile che, nella gestione del sistema sanitario, si risponda a logiche diverse da quelle che sono le esigenze dei territori e dell'utenza. Siamo determinati ad andare in questa direzione".

redazione

28 ottobre 2011

 

Premio "Piemontese nel mondo"

Sono stati designati i vincitori del premio internazionale “Piemontese nel mondo” edizione 2011. Il riconoscimento, previsto dalla legge regionale 46/92, è stato istituito per valorizzare l'eccellenza dei piemontesi all’estero che, con la loro l’attività, abbiano dato lustro al Piemonte in campo sociale, scientifico, artistico, letterario. La commissione valutatrice era composta dall’assessore all’internazionalizzazione, Massimo Giordano (che ha assunto anche la delega del presidente della Giunta regionale, Roberto Cota), dall’assessore alla cultura, Michele Coppola, dai consiglieri regionali Federico Gregorio e Roberto Tentoni, da Anna Ginanneschi, nominata dalla Consulta regionale dell’emigrazione. Dopo un attento esame dei diciotto curricula provenienti da tutti i continenti e concordando nell’obiettivo di valorizzare sia l’emigrazione nel mondo, sia il buon operato in nome del Piemonte, con la diffusione di valori sociali, culturali e scientifici di cui la Regione è portatrice, la commissione ha selezionato: Celestina Fortina, missionaria laica in Senegal, Carla Merlone Squatrito, industriale nel settore della pasta ed impegnata nel sociale nell’U.S.A., Adriana Cristina Crolla, docente universitaria e letterata che risiede in Argentina, don Bartolomeo Bergese, missionario in Brasile, ed infine Marco Rosano, musicista e compositore che risiede in Belgio.


"Nella scelta dei vincitori - hanno sottolineato l’assessore Michele Coppola e Massimo Giordano - si è operato un criterio che privilegiasse la più ampia rappresentazione dei vari ambiti previsti dal bando e che mettesse in luce le varie eccellenze professionali. I piemontesi nel mondo sono i testimoni viventi del grande patrimonio di idee di cui disponiamo in campo sociale, economico, letterario, scientifico e artistico. Sono queste qualità che ci fanno emergere all'estero e che costituiscono una garanzia per il futuro della nostra regione. I vincitori saranno ospiti della Regione Piemonte in occasione della consegna del riconoscimento, in un luogo simbolo della storia e della cultura del Piemonte nel mondo, in una data successiva al 15 gennaio prossimo".

stabone

28 ottobre 2011

 

Esuberi nel sistema sanitario

Intervento dell’assessore alla Sanità, Paolo Monferino, sul problema degli esuberi del sistema sanitario piemontese: “Ribadisco che la ripartizione tra personale sanitario e non sanitario presenta alcuni importanti squilibri. Non è appropriato, infatti, che su un totale di 58mila dipendenti circa, il 30% sia personale non sanitario. Al di là di pratiche utilizzate spesso opinabili in ambito di assunzioni, una parte della ragione di questo squilibrio sta nella polverizzazione del numero di aziende sanitarie sparse sul nostro territorio: maggiore è il numero delle aziende, maggiore è anche il numero delle funzioni di tipo amministrativo e tecnico che si rendono necessarie. In un contesto di un minor numero di aziende , uno degli obiettivi del nostro Piano sanitario, sarà possibile una significativa razionalizzazione di tali attività, evitando molte duplicazioni inutili”.

“Tale processo - aggiunge Monferino - consentirà di poter significativamente ridurre il numero del personale non sanitario e di liberare risorse economiche che potranno in parte essere reinvestite nel rafforzamento e potenziamento del personale sanitario. Questo ci consentirà di affrontare meglio, oggi ma ancor di più in futuro, problematiche quali gestione delle riabilitazioni, lungodegenze, cronicità, Parkinson e Alzheimer, patologie che stanno notevolmente crescendo in una popolazione che, per fortuna, continua ad invecchiare”.

redazione

27 ottobre 2011

 

Cota su costi della politica

"Non posso che approvare la decisione delle Regioni sul taglio ai costi della politica. Lo dico come Governatore che, non oggi, ma nel primo mese del proprio mandato ha imposto a sè e a tutta la Giunta il taglio dello stipendio, ha voluto una squadra di assessori con 2 unità in meno rispetto alla Giunta precedente ed ha imposto un taglio del 10% degli stipendi di tutte le posizioni apicali delle società partecipate dellaRegione. Questa scelta unilaterale ha poi portato nei mesi successivi ad una legge del Consiglio Regionale del Piemonte sul taglio delle indennità dei consiglieri regionali", lo dichiara il presidente della Regione, Roberto Cota.

stabone

27 ottobre 2011

 

Incontro Alenia

"Per quanto riguarda l’aeronautica in Piemonte molto è già stato fatto. A partire dal straferimento della sede operativa di Alenia da Roma a Torino, che produrrà ricadute positive, sviluppando lavoro sul nostro territorio. Esiste poi il progetto in corso dell’F 35 a Cameri, che non è mai stato in concorrenza con Caselle, perché l’alternativa sarebbe stato un sito fuori dal Piemonte con una base militare analoga a quella di Cameri. Per quanto riguarda Caselle è previsto un progetto di medio-lungo periodo che riguarda l’aereo senza pilota. Parlerò comunque con l’amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi per vedere se si potranno ottenere ulteriori risultati su questo sito". Lo ha dichiarato il Presidente della Regione, Roberto Cota, al termine dell'incontro coi sindacati del settore. "Ritengo sia una buona idea -conclude Cota - quella di pensare all’organizzazione a breve di un tavolo sull’ aeronautica".

stabone

27 ottobre 2011

 

Dibattito su Torino Nuova Economia

"Non ci sottraiamo di certo alle nostre responsabilità sulla vicenda Tne, ma allo stesso tempo non possiamo non stupirci della richiesta di chiarimenti da parte dell'opposizione per una questione che non è diretta conseguenza della nostra impostazione politica". E' quanto ha dichiarato l'assessore allo Sviluppo Economico, Massimo Giordano, in occasione del dibattito in Consiglio Regionale su "Tne: stato di attuazione e collaborazione tra i soci ". "Questa vicenda l'abbiamo ereditata in toto da chi ci ha preceduto - continua Giordano - ed è basata su una modalità assistenzialista che mira a far svolgere agli enti pubblici un mestiere che non è il loro. L'intervento delle istituzioni dovrebbe essere finalizzato ad attrarre funzioni urbane di qualità che si reggono sulla base di logiche di mercato e non invece mediante la semplice erogazione di denaro pubblico".



"Non è in discussione l'eccezione - conclude Giordano - ovvero l'essere facilitatori come enti pubblici, entro le regole di mercato, quando è necessario. Ma ben altra cosa è essere considerati dei bancomat a cui rivolgersi quando le cose non funzionano. Per quanto ci riguarda, ribadiamo, faremo ciò che è doveroso in questa fase, a cominciare dal cercare di convincere Fiat ad abbandonare il contenzioso e chiedendo le garanzie dovute per il futuro dell'area, nell'ambito delle politiche di sviluppo regionali che stiamo portando avanti sull'automotive".

stabone

25 ottobre 2011