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La legge finanziaria 2015 del Piemonte

Il Consiglio regionale ha approvato il 30 aprile la legge finanziaria 2015, i cui cardini sono lo sblocco dei fondi strutturali europei, l’impegno contro l’evasione e l’elusione fiscale, la chiusura dei debiti pregressi del trasporto pubblico locale e dei debiti fuori bilancio, la tutela dell’assetto idrogeologico del territorio montano, l’alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione.

Soddisfatto il presidente Sergio Chiamparino: “Nella Finanziaria siamo riusciti a coniugare il necessario rigore dei conti a favore dell’istituzione con quella sensibilità che non ha ridotto tutto a una mera discussione contabile. Da martedì, con la discussione del bilancio, daremo risposte su questioni importanti come il trasporto pubblico locale, la cultura e altri settori nevralgici per il Piemonte. Chiudere le pendenze con il passato e mettere a posto i conti, anche quelli pregressi e fuori bilancio, non è cosa da poco”.

“Se si tiene conto della grave condizione finanziaria, la legge rappresenta un grande sforzo per riequilibrare la situazione e preparare il rilancio del Piemonte - afferma il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna - Non abbiamo fatto finta di non vedere la drammatica situazione del bilancio regionale, come nel passato. Questa amministrazione, facendo i conti con la realtà seppur con meno risorse, sta mettendo la Regione in condizione di essere utile alla realtà sociale ed economica piemontese attraverso una serie di proposte. Lo dimostra il programma di valorizzazione del patrimonio immobiliare, che abbiamo elaborato con l’obiettivo di aiutare la chiusura del disavanzo e per finanziare gli investimenti, lo dimostra il forte impegno contro l’evasione e l’elusione fiscale, come facciamo sul bollo auto. Con il cofinanziamento sblocchiamo i fondi strutturali europei, che porteranno in sette anni risorse per quasi tre miliardi di euro”.

“Non abbiamo voltato lo sguardo da un’altra parte - aggiunge Reschigna - ma abbiamo affrontato la gravissima situazione. Ora dobbiamo cominciare a parlare del futuro, e l’apertura della discussione sui tre fondi strutturali europei, subito dopo il bilancio, deve essere lo strumento per costruire il futuro del Piemonte su quei 5-6 assi strategici su cui intendiamo svilupparlo. Nei prossimi anni dovremo continuare ad essere molto formiche e poco cicale”.

Il testo contiene anche diverse altre misure, come l’uso del fondo istituito presso Finpiemonte a supporto delle agenzie formative anche attraverso contributi a fondo perduto e la facoltà per le Unioni montane di rilasciare ai residenti l’autorizzazione alla raccolta dei funghi con una riduzione fino a un terzo rispetto alla tariffa deliberata dalla Giunta regionale.

ggennaro

30 aprile 2015