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Il sostegno di Ceipiemonte per lo sviluppo delle imprese

I numeri del 2014 confermano il ruolo del Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) a sostegno delle imprese e dell’economia locale: 5.137 incontri b2b organizzati in occasione di workshop, missioni, fiere, con 1.219 operatori stranieri di 80 Paesi, 689 aziende coinvolte nelle attività di formazione, 32 aziende provenienti da 8 Paesi assistite dal settore attrazione di investimenti. Il bilancio consuntivo, chiuso con un sostanziale pareggio, è stato approvato il 23 aprile dall’assemblea degli azionisti.

Ammonta a circa 14,8 milioni di euro il volume di attività sviluppato con servizi che solo per la promozione all’estero hanno coinvolto più di 3.000 imprese, oltre la metà del Torinese. Le attività sono state in gran parte legate al supporto dato per la crescita all’estero tramite i Progetti integrati di filiera e di mercato inseriti nel Piano per l’Internazionalizzazione varato dalla Regione Piemonte e dal Sistema camerale piemontese.

“Ad ogni euro investito dai nostri soci, comprensivo dei costi di struttura e dei progetti che gestiamo - ha illustrato Giuseppe Donato, presidente di Ceipiemonte dall’ottobre del 2010 - corrispondono 7,88 euro in nuovi contratti delle imprese. Un valore destinato a salire, visto che le negoziazioni ancora in corso ammontano complessivamente a 116 milioni. La rilevazione ha anche messo in luce l’efficacia delle azioni di aggregazione tra imprese che abbiamo proposto: circa la metà le ritiene utili per sviluppare le proprie capacità di competere e innovare, in particolare il 43%
ha dichiarato di aver così rafforzato la propria rete commerciale, il 27% di aver migliorato la propria offerta”.

Risultati che hanno portato Giuseppina De Santis, assessore regionale alle Attività produttive, a commentare che “il ruolo di Ceipiemonte va ulteriormente potenziato, anche rivedendo il modello di business sulla base delle riforme costituzionali in cantiere. Bisognerà infatti tener conto del ridisegno delle competenze tra livello nazionale e regionale che scaturirà dalla prevista riforma del Titolo V e di conseguenza attrezzarsi per offrire forme sempre più concrete di supporto all’internazionalizzazione delle imprese”.

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte, ha riconosciuto che “al di là dei numeri, che testimoniano l’incessante impegno della struttura e dei soci che la sostengono, l’efficacia delle attività si è tradotta in termini di incremento del business delle imprese oltre i confini nazionali, ma anche di crescita culturale e competitiva delle aziende, che hanno potuto confrontarsi su tavoli internazionali di alto livello, conoscersi tra loro e sviluppare sinergie e aggregazioni”.

redazione

24 aprile 2015