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Rimborsi dei gruppi consiliari

E’ stato netto il presidente Sergio Chiamparino nella comunicazione svolta il 28 ottobre in Consiglio regionale sulla decisione della Procura di Torino di chiedere l'imputazione coatta per il vicepresidente Aldo Reschigna e l’assessore Monica Cerutti per la vicenda dei rimborsi dei gruppi consiliari della trascorsa legislatura: “Sarei stato un'opportunista politico se, per salvare la mia faccia, avessi deciso di sacrificare quella dei miei collaboratori. Vorrei che fosse chiaro che accanto alla faccia dei due assessori c'è la mia. Questa non è un’affermazione retorica, ma una valutazione di tipo personale. Io sono profondamente convinto della loro assoluta onestà e correttezza. Sono pronto a rispettare le sentenze della magistratura ma non è detto che concorderò”.

Il presidente ha quindi sostenuto che “aspettare il giudizio e poi applicare la legge è una scelta di buon senso e la più lineare. Due organi diversi della magistratura hanno dato due giudizi diversi. A fronte della richiesta di archiviazione della Procura, si è avuta la successiva richiesta di imputazione coatta, che non è un rinvio a giudizio, da parte del gip. Ma voglio dirlo molto esplicitamente: se avessi deciso che qualunque presa di posizione della magistratura deve essere traslata automaticamente sulle mie scelte politiche e amministrative avrei sbagliato. Perché è sbagliato assegnare alla magistratura il compito di decidere anche sulla traslazione meccanica di decisioni giuridiche ancora tutte da definire, in quanto va oltre il suo ruolo istituzionale. Oggi il Piemonte ha bisogno di stabilità politica, di grandi segnali forti - ha proseguito - Questo è il momento della trasparenza, del rispetto della legge e delle regole, ma anche del rispetto delle persone che sono impegnate in prima fila per far ripartire il Piemonte. Abbiamo davanti una fase difficile e la situazione è critica. Non mi sono mai dilungato a cercare responsabilità, ma 2,5 miliardi di deficit pesano come un macigno”.

Nel dibattito sono poi intervenuti il vicepresidente Reschigna e l’assessore Cerutti. “Il mio comportamento è sempre stato improntato alla coerenza e non è mutato dal giorno in cui fui raggiunto dall'avviso di garanzia nella passata legislatura - ha detto Reschigna - Allora come capogruppo del Pd dissi che avevamo il dovere di uscire puliti da questa vicenda senza ricorrere ad artifici giuridici, e oggi lo ribadisco. Non ho mai dato giudizi sugli altri. Questa vicenda purtroppo ci coinvolge tutti perché ha rappresentato lo scollamento della nostra istituzione dai cittadini”. “Sono una persona onesta - ha dichiarato Cerutti - ed in questi giorni sono stata travolta da tantissimi messaggi di stima e affetto, anche da persone dalle quali non me lo sarei mai aspettato. Sono umana, e questo mi conforta nel difficile momento presente”.

ggennaro

28 ottobre 2014