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Lo spazio tra ricordi e nuovi traguardi Made in Piemonte

Esattamente vent’anni fa Charles “Pete” Conrad, comandante di Apollo 12, la seconda navicella che toccò il suolo lunare, lasciò la sua “impronta” anche nel Palazzo della Giunta regionale di piazza Castello. Venne invitato dalla Regione Piemonte a celebrare, nell’ambito di Experimenta 1994, i primi 25 anni di quella grande impresa, visto che il lancio nello spazio ebbe luogo il 14 novembre 1969, esattamente 45 anni or sono.A questi due anniversari si è concatenato, nella serata di mercoledì 12 novembre, l’accometaggio del satellite Rosetta, dopo dieci anni di viaggio nello spazio, suggellando un successo frutto anche della tecnologia, della ricerca scientifica e dell’industria piemontesi.

Facciamo un passo indietro di 45 anni. Il 14 novembre 1969 Apollo 12 partì alla volta della luna. Sesta missione con equipaggio del programma Apollo, sviluppato dalla Nasa, fu dunque la seconda ad atterrare sulla superficie lunare, dopo la leggendaria Apollo 11 degli statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin, dell’indimenticabile 20 luglio 1969. La missione Apollo 12 decollò dal Pad 34 del John F. Kennedy Space Center in Florida, alle 16:22 Utc (ovvero il cosiddetto “tempo civile”, fuso orario di riferimento). La missione, guidata dal comandante “Pete” Conrad, con i due piloti Richard Gordon e Alan Bean, portò il secondo uomo a calpestare il suolo del nostro pianeta satellite, la luna.
Nelle foto ricordo in bianco e nero il secondo sguardo al passato, ai ricordi rimasti impressi nella memoria di quella visita torinese del comandante Conrad, che venne ricevuto dall’allora presidente della Giunta regionale Gian Paolo Brizio, con l’assessore alla Cultura Giampiero Leo. All’incontro in Regione parteciparono i vertici di una delle industrie spaziali di maggior prestigio presenti sul territorio piemontese.

L’incontro (riportato dalla rivista Notizie della Regione Piemonte dell’epoca) avvenne in una sala Giunta traboccante di giornalisti, fotografi e videoperatori, si svolse in un clima di grande suspense e di grande attesa per quello che l’illustre personaggio avrebbe raccontato della sua esperienza. Il comandante Conrad era accompagnato dalla moglie Nancy e, per quasi due ore, rievocò la propria avventura, approfondendo il significato e l’importanza delle attività spaziali che si sarebbero concretizzate negli anni a seguire, con un incisivo riferimento all’importanza della Stazione Spaziale Internazionale e le missioni di esplorazione a Marte, dove oggi la nostra regione e fortemente coinvolta attraverso l’industria spaziale. Nel corso del suo saluto, il presidente Brizio ricordò che «da sempre la nostra Regione, ed in particolare la Città di Torino, operano su aree e filoni all’avanguardia, precorrendo i tempi e contribuendo in modo significativo allo sviluppo del nostro Paese».

L’impresa del satellite Rosetta, idea nata in Piemonte. Martedì 11 novembre, a Palazzo Lascaris, si è svolto un incontro con lo scienziato piemontese Bruno Gardini, project manager per 15 anni del progetto Rosetta, che il giorno dopo ha raggiunto un traguardo senza precedenti nella storia: l’atterraggio di un modulo terrestre su una cometa a 500 milioni di chilometri dalla Terra ed a 600 milioni di chilometri dal Sole. Oltre al presidente del Consiglio regionale Mauro Laus, a numerosi consiglieri ed all’assessore Alberto Valmaggia, ha partecipato all’incontro il presidente della Giunta Sergio Chiamparino. «Dobbiamo essere orgogliosi di questa imprese nata a Torino – ha spiegato Gardini, cuneese di nascita e padre fondatore della missione -. Una sfida che solo l’Esa (l’Agenzia spaziale europea) ha avuto il coraggio di affrontare e dove la scienza e l’industria italiana e piemontese sono capofila». È stato viaggio complesso, che ha dovuto sfruttare il meccanismo della “fionda gravitazionale” (ideato da Giuseppe Colombo, ricercatore italiano che ha lavorato per la Nasa) per raggiungere nello spazio profondo, prima che la vicinanza al Sole ne modifichi profondamente la struttura, la cometa 67P Churyumov-Gerasimenko. Sperimentazioni che daranno risultati che ci faranno comprendere meglio la formazione del sistema solare». Dal veicolo madre Rosetta è stato sganciato il lander Philae, che si è posato sulla cometa. Ha concluso lo scienziato Gardini: «Con una trivella unica al mondo (made in Torino) si potranno effettuare i carotaggi che renderanno possibili i più importanti esperimenti programmati. Rosetta e Philae lavoreranno in sinergia inviando una valanga di dati sulla Terra. Gardini ha concluso evidenziando “il contributo italiano preminente con Thales Alenia Space che a Torino ha proceduto all’integrazione del veicolo spaziale e poi con Selex Galileo, le Università di Padova e Federico II di Napoli e l’Istituto nazionale di astrofisica di Roma».

rdutto

24 novembre 2014