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Sulla Città della salute di Torino è tempo di fare ordine

Sulla Città della salute di Torino la nuova amministrazione regionale ritiene sia tempo di mettere ordine dopo anni di parole e nessuna azione concreta.

Per questo motivo il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, hanno incontrato il 28 luglio il rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, e il direttore della Scuola di Medicina, Ezio Ghigo. per concordare con loro e con il Comune di Torino una linea di azione comune e molto rapida. Era presente anche il direttore dell’azienda ospedaliera, Giampaolo Zanetta.

“Entro l’autunno - ha dichiarato Chiamparino - dovremo deliberare il documento programmatico della Città della salute, che è l’atto indispensabile per poter richiedere finanziamenti statali e definire le esigenze prioritarie. Dalle esperienze europee si deduce che si deve partire lavorando a due diversi livelli di iniziativa politica per convogliare finanziamenti: uno specifico per la Città della salute, che deve diventare un tema di politica sanitaria nazionale per le riconosciute eccellenze esistenti in Piemonte; un altro per l’edilizia sanitaria, sottoponendo al Governo il tema urgente della sicurezza e della realizzazione di nuove strutture ospedaliere. Tema questo strettamente connesso alla dismissione del patrimonio, alla riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese in coerenza con il recente patto per la salute, alla razionalizzazione della spesa sanitaria per portare i costi al livello delle Regioni virtuose in modo da liberare risorse per fare investimenti. Per evitare gli errori del passato è necessario decidere velocemente”.

“Sono stato al Ministero la scorsa settimana e non ho trovato nessuna traccia della Città della salute di Torino, nessuna ipotesi, nessun progetto, soprattutto nessuna domanda di finanziamento - aveva evidenziato in mattinata Saitta durante la seduta di Giunta - La conseguenza di dodici anni di parole è che i fondi concordati nel 2007 tra la Regione Piemonte e lo Stato per la costruzione della Città della salute sono stati utilizzati dal Governo per appaltare altre opere pubbliche nel resto d’Italia. Per riavviare immediatamente una razionale iniziativa politica nei confronti del Governo per il finanziamento, bisogna assumere almeno due decisioni: definire gli obiettivi che si vogliono raggiungere con la Città della salute e conseguentemente individuarne la localizzazione. Non occorrono ulteriori studi, basta definire velocemente quale deve essere la missione, che con il passare degli anni si è appannata”.

“Sui quotidiani di Torino - ha aggiunto l'assessore - nel gennaio scorso si leggeva: ad aprile conferenza dei servizi e poi la richiesta dei fondi al Ministero. Da allora, non è stato fatto assolutamente nulla. Si sarebbe dovuta riunire la commissione composta da Regione, Comune e Università incaricata di seguire il progetto, ma quel gruppo di lavoro dopo l'insediamento nell'autunno 2010 mi risulta che si sia riunito una sola volta. Nel frattempo, si è parlato molto, anche troppo”.

 

redazione

28 luglio 2014