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Le decisioni della Giunta regionale

La Giunta regionale, nel corso della riunione del 25 giugno coordinata dal presidente Sergio Chiamparino, ha avviato la discussione sui fondi strutturali europei.

E' stata compiuta una prima ricognizione per verificare lo stato della programmazione, in vista della scadenza del 22 luglio per la presentazione alla Commissione europea dei programmi operativi per il Fondo di sviluppo regionale (Fesr) e per il Fondo sociale europeo (Fse). Al Piemonte toccheranno un miliardo e 81 milioni di euro, somma che sarà raddoppiata con il cofinanziamento dello Stato e della Regione. "I fondi europei - ha detto il vicepresidente Aldo Reschigna - rappresenteranno nei prossimi anni le uniche grandi risorse di cui il Piemonte potrà disporre per gli investimenti e, quindi, per il sostegno della ripresa economica. Sono una straordinaria occasione, che non va dispersa in troppi rivoli bensì concentrata su alcune azioni strategiche. Non potremo fare molto, quindi dovremo scegliere". Una novità sul fronte del Fse, ha anticipato l'assessore al Lavoro e Formazione, Gianna Pentenero, “è che almeno il 20% dovrà essere speso per azioni di inclusione sociale e di contrasto delle nuove povertà. Il rimanente 80% andrà nel recupero della dispersione scolastica, obiettivo per il quale il Piemonte prevede un recupero di cinque punti percentuali in modo di raggiungere il 10% di dispersione, nella formazione continua e in attività legate al nuovo mercato del lavoro, dalla Garanzia Giovani alla ricollocazione di chi viene espulso. Sul Fesr, ha aggiunto l'assessore alle Attività produttive, Giuseppina de Santis, "serve il coraggio di guardare lontano e porre le basi per la crescita futura. Andranno sostenute in particolare la ricerca, la crescita dimensionale delle imprese e la sburocratizzazione e si dovranno trovare degli strumenti che possano aiutare le imprese sul fronte del credito, per esempio dei minibond sul modello di quanto già esiste altrove in Europa".

Durante la riunione è stato anche approvato il disegno di legge sul rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2013. Come ha comunicato il vicepresidente Reschigna, le entrate accertate lo scorso anno sono state di 14.155.895.951 euro, le spese impegnate ammontano a 13.887.495.282 euro, i residui attivi risultano di 3.328.145.970 euro, quelli passivi di 4.291.167.102 euro. Nel rendiconto sono state anche esaminate la situazione finanziaria e di cassa, che ha accertato un disavanzo di 364.983.307 euro, e la consistenza delle attività finanziarie e patrimoniali, e sono state valutate le entrate e le uscite relative al finanziamento del servizio sanitario regionale. L'indebitamento risulta molto superiore ai 9 miliardi e rischia di far pagare 80 milioni di euro in più di rata dei mutui a partire dal prossimo anno.

Reschigna ha quindi annunciato che per ricavare maggiori risorse da destinare ai servizi la Regione ha allo studio un alleggerimento organizzativo che riguarderà le Atc e le aree protette. Entro luglio verranno individuate le aziende sanitarie di riferimento per centralizzare gli acquisti e le forniture in ambiti di area vasta: "Tre anni sono stati buttati nell'invenzione delle Federazioni sanitarie, che peraltro non hanno mai fatto niente. Ora l'assessore Saitta è al lavoro per individuare le aziende per gli acquisti di area vasta, utili per fare veri risparmi sulle forniture. La Regione intende continuare a presidiare tutte le sue funzioni, ma senza restare prigioniera dei modelli organizzativi del passato. Sarà ridotto il numero delle Atc, l'assessore Augusto Ferrari sta predisponendo un disegno di legge; e per quanto riguarda le aree protette, nonnecessariamente ci vogliono un presidente e un consiglio di amministrazione per ciascuna realtà".

redazione

25 giugno 2014